La protesta di Puerta del Sol
Un'altra notte di occupazione della piazza a Madrid, malgrado la pioggia e i divieti
In Spagna è iniziato il quinto giorno consecutivo di proteste nelle piazze contro i partiti e la politica nazionali, giudicati inadeguati e deludenti da gran parte degli elettori e soprattutto da molti giovani che hanno lanciato le mobilitazioni sull’esempio delle occupazioni di piazza Tahrir al Cairo. A Madrid, nonostante la pioggia, centinaia di persone sono rimaste accampate anche questa notte davanti nella piazza di Puerta del Sol. L’obiettivo è resistere almeno fino alle prossime elezioni regionali del 22 maggio.
La protesta è iniziata ufficialmente con la manifestazione del 15 maggio, quando migliaia di persone a Madrid e in molte altre città sono scese in piazza per protestare contro la corruzione, gli alti livelli di disoccupazione e il precariato. Il movimento che l’ha organizzata, subito ribattezzato con la sigla composta da giorno e mese, 15-M – come era successo per molte delle proteste dei paesi arabi nei mesi scorsi – era inizialmente costituito soprattutto da giovani ma ha ormai raccolto persone di ogni età e appartenenza sociale.
Anche oggi i giornali spagnoli hanno dato molto spazio alle cronache della protesta di Madrid, sottolineando come sia riuscita a rafforzarsi nonostante l’amministrazione cittadina ieri abbia proibito l’occupazione di Puerta del Sol sostenendo che potrebbe «compromettere la campagna elettorale e la libertà di ogni cittadino a esercitare il proprio diritto di voto». A partire da questa mattina i manifestanti hanno ricominciato a tornare verso la piazza e si sono di nuovo uniti alla protesta. Molti hanno portato cibo e acqua per chi era rimasto accampato. La polizia presidia la zona con una decina di camionette, ma per il momento non ci sono stati scontri.