Torneranno i passaporti nell’Unione Europea?
Una riunione dei ministri dell'interno europei si è espressa per la reintroduzione dei controlli alle frontiere nazionali
Una riunione dei ministri dell’interno dell’Unione Europea ha discusso una revisione dell’insieme di norme che eliminano i controlli dei documenti alle frontiere nazionali tra molti paesi europei, noti come “sistema di Schengen” perché il trattato fondamentale venne firmato nella cittadina lussemburghese di Schengen il 14 giugno 1985. Il controllo dei passaporti potrebbe venire reintrodotto temporaneamente alle frontiere, anche se in molti si sono affrettati a precisare che “non è in discussione un caposaldo dell’UE come la libera circolazione degli uomini e delle merci”.
La revisione è stata richiesta soprattutto da Italia e Francia, sulla spinta dei recenti flussi migratori provenienti dai paesi del Nordafrica, ma approvata da 15 dei 22 paesi aderenti all’Unione Europea. Oltre a questi, l’area di Schengen comprende anche Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda. Ieri la Danimarca aveva deciso di reintrodurre unilateralmente i controlli alle frontiere con Germania e Svezia, segnando una vittoria importante per la formazione di estrema destra, il Partito del Popolo Danese, che ha votato la misura insieme al governo di minoranza conservatore.
L’avanzata dei partiti di estrema destra in Europa ha portato al centro dell’agenda politica di molti paesi i problemi legati all’immigrazione: anche l’appoggio francese alla reintroduzione di controlli è visto come un tentativo di togliere voti al Front National di Marine Le Pen. La decisione danese era stata accolta da molte proteste tra i governi europei, che vedono come pericolosa la possibilità per un paese di ristabilire i controlli alle frontiere senza avere l’accordo delle istituzioni europee. Ora anche un organo comunitario si è espresso per una revisione delle misure, ma prima di avere conseguenze concrete questa deve essere discussa in una riunione dei primi ministri dei paesi UE che si terrà il prossimo mese.
foto: Finn Frandsen/POLFOTO/Arkiv