La campagna segreta di Facebook contro Google
Il social network ha assoldato una società di pubbliche relazioni per screditare il motore di ricerca sui giornali
La Burson-Marsteller è una delle più grandi aziende di pubbliche relazioni del mondo, con uffici in circa cento paesi diversi. Il suo direttore generale, Mark Penn, ha guidato la campagna elettorale di Hillary Clinton durante la campagna presidenziale del 2008. Negli ultimi giorni, negli Stati Uniti, ha provato a suggerire a diversi giornali e mezzi di comunicazione articoli che criticavano Google, cercando di farli investigare su violazioni della privacy che il motore di ricerca faceva nei confronti dei suoi utenti.
Due giornalisti di USA Today hanno raccontato di essere stati contattati da due dipendenti della Burson e di aver approfondito la questione a partire dai loro suggerimenti, ma di aver trovato poco o nulla di rilevante. I giornalisti hanno poi chiesto alla Burson chi avesse commissionato l’operazione senza ricevere risposta, e a quel punto hanno pubblicato su internet lo scambio di email.
I primi sospetti sui mandanti dell’operazione erano andati a Apple e Microsoft, ma il sito di informazione Daily Beast ha rivelato oggi che a commissionare la campagna di stampa contro Google sarebbe stato Facebook. Un portavoce del social network avrebbe confermato che l’azienda ha pagato la Burson per due motivi: prima di tutto perché le violazioni della privacy sarebbero reali, e poi perché Google avrebbe tentato di usare i dati di Facebook per i suoi progetti di social network, come Social Circle.
“Non abbiamo autorizzato né pianificato una campagna di disinformazione. Volevamo che dei soggetti indipendenti verificassero che Google Social Circles non raccogliesse le informazioni condivise dagli utenti su Facebook, cosa che noi non abbiamo autorizzato. Abbiamo ingaggiato la Burson-Marsteller per attirare attenzione su questo tema usando informazioni di dominio pubblico verificabili da qualsiasi media. Sono cose serie, avremmo dovuto presentarle in un modo più serio e trasparente”
La concorrenza di Facebook è la sfida principale che Google deve affrontare nel prossimo futuro. Finora non è riuscito a inventarsi servizi altrettanto competitivi nel campo dei social network, e nei primi giorni del 2011 uscirono diverse ricerche che indicavano come Facebook fosse molto vicino a diventare il sito più visitato degli Stati Uniti. Ad aprile, il cofondatore Larry Page ha sostituito Eric Schmidt nel ruolo di amministratore delegato, e il cambio di direzione vuole dare una impronta più innovativa e meno ingessata alle scelte dell’azienda.
I dettagli rivelati da The Daily Beast indicano che Facebook teme la concorrenza di Google, ma rischiano di causare un danno di immagine per la Burson-Marsteller e per il social network, che investe molto su una immagine di affidabilità e correttezza.
foto: Justin Sullivan/Getty Images