Il ritorno di Cruijff all’Ajax
Il simbolo del calcio olandese torna fare il dirigente e promette una rivoluzione
L’Ajax è una squadra di calcio olandese fondata nel 1900 ad Amsterdam e che prende il nome da Aiace, uno degli eroi greci protagonisti dell’Iliade. Nel campionato olandese, la Eredivisie, lo scudetto è quasi sempre una faccenda tra Ajax, PSV Eindhoven e Feyenoord, ma l’Ajax lo ha vinto più volte di tutti, ben ventinove.
Negli anni Settanta l’Ajax era una delle squadre più forti del mondo. Nel triennio 1971-1973 vinse tutte e tre le edizioni della Coppa dei Campioni e divenne celebre per un nuovo e spettacolare modo di giocare, il cosiddetto “calcio totale”, basato su una definizione meno fissa dei ruoli in campo, sulla corsa, sul pressing e sul gioco d’attacco. Al mondiale del 1974, giocato in Germania Ovest, la nazionale olandese era formata da sei giocatori dell’Ajax e conquistò per la prima volta nella sua storia la finale, dove però perse 2-1 contro la squadra di casa (l’Olanda non ha mai vinto un mondiale). Il capitano di quella nazionale era Johan Cruijff, centravanti della squadra e tre volte Pallone d’Oro, uno dei calciatori migliori di ogni tempo.
Fino a metà degli anni Novanta, insomma, l’Ajax era sicuramente una squadra molto forte. Nelle stagioni immediatamente successive alla vittoria della Champions League nel 1995, però, molti giocatori lasciarono la squadra per andare all’estero grazie alla sentenza Bosman, che stabilì in quell’anno la libertà di movimento dei lavoratori in tutta l’Unione Europea e abolì il limite di giocatori stranieri per tutte le squadre di calcio. L’Ajax perse in poco tempo molti dei suoi giocatori migliori (tra cui Seedorf, Kluivert, Overmars e Davids) e iniziò un periodo di declino che dura ancora oggi. L’Ajax non vince lo scudetto da sette anni e anche in Europa non se la cava benissimo: quest’anno è stato eliminato in Europa League dallo Spartak Mosca.
Cruijff ha seguito da vicino le vicende dell’Ajax e ha pubblicato diversi interventi critici sull’attuale gestione della società, per esempio per quanto riguarda il settore giovanile, un tempo un punto di forza della squadra. L’Ajax cambia molto spesso allenatore, sette volte negli ultimi cinque anni, e gli articoli sui giornali dell’ex campione non hanno aiutato a rasserenare l’ambiente.
Il prossimo mese Cruijff entrerà a far parte della direzione del club e il Wall Street Journal si chiede se i suoi progetti di rinnovamento potranno avere successo e riportare l’Ajax ai massimi livelli del calcio europeo. Il primo ostacolo potrebbe essere di ordine economico. I diritti televisivi dei maggiori campionati europei, quelli di Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia, fruttano alle squadre cifre inarrivabili per il relativamente piccolo mercato olandese: lo scorso anno l’Ajax ha guadagnato 5 milioni di euro per i diritti, che spariscono davanti ai 161 milioni del Real Madrid. Questo spiega anche perché sia così difficile trattenere in Olanda i giocatori più validi, e porta anche al secondo ostacolo: ovvero il fatto che le conseguenze della sentenza Bosman, una delle cause del declino negli anni Novanta, si facciano ancora sentire.
Pare certo che, una volta tornato a un ruolo dirigenziale nell’Ajax (che aveva allenato dal 1985 al 1988, prima di andare al Barcellona), Johan Cruijff spingerà per un rinnovo completo del settore giovanile e per avere come assistenti tecnici vecchie glorie della squadra come Dennis Bergkamp e Wim Jonk. Chissà se basterà per tornare ai tempi d’oro del calcio totale.
foto: CESAR RANGEL/AFP/Getty Images