Le macchine di Google partono dal Nevada
Allo studio leggi che consentano la circolazione delle auto che si guidano da sole
Da un paio di anni, Google sta lavorando a un’automobile in grado di guidarsi da sé. Per muoversi, evitare gli ostacoli e portare a destinazione i passeggeri, l’auto utilizza un’ampia serie di sensori molto sofisticati e le informazioni geografiche fornite da Google e dai satelliti per il GPS. I primi prototipi fino a ora sperimentati, utilizzando una Toyota Prius, hanno dato risultati incoraggianti e ora la società sta cercando di convincere lo stato del Nevada ad approvare una nuova legge che renda legale l’utilizzo di automobili con il pilota automatico sulle proprie strade, spiega John Markoff sul New York Times.
Google ha ammesso per la prima volta di aver creato un sistema automatico di guida delle automobili lo scorso anno, confermando di aver testato il funzionamento di alcuni veicoli sulle strade della California. La società ha fatto percorrere più di 225mila chilometri ad alcune automobili lungo le strade dello stato, compresa la trafficata Highway 1 che collega Los Angeles a San Francisco. Di questi, circa 1.600 sono stati percorsi interamente in modalità automatica, senza alcun intervento da parte dell’autista. Uno degli sviluppatori ha utilizzato regolarmente una Prius modificata da Google per percorrere il tratto di strada di 80 chilometri dalla sua abitazione agli uffici della società di Mountain View.
I responsabili del motore di ricerca hanno ora confermato di essersi attivati per promuovere le loro proposte di legge in Nevada, ma non hanno dato ulteriori informazioni sui loro piani per le automobili automatiche. Google ha affidato il compito di promuovere l’iniziativa nello stato a David Goldwater, un lobbista di Las Vegas, e le due proposte di legge potrebbero essere esaminate entro la fine del prossimo giugno. Un disegno di legge propone un nuovo emendamento per le norme sui veicoli elettrici che consenta di sperimentare le auto con il pilota automatico, mentre l’altro è una proposta per rendere legale l’utilizzo del cellulare per inviare SMS per le persone che si trovano alla guida dei veicoli automatici.
In una audizione presso il parlamento dello stato lo scorso 7 aprile, Goldwater ha spiegato che la tecnologia automatica è più sicura per chi guida, offre una maggiore efficienza nella gestione dei consumi e promuove lo sviluppo economico. Legislatori ed esperti sono però scettici sui sistemi automatici come quello proposto da Google, ma riconoscono comunque la necessità di rimettere mano alle leggi e ai codici della strada, che non tengono in considerazione i progressi tecnologici raggiunti negli ultimi anni.
Al momento la scuderia di veicoli automatici di Google è formata da sei Toyota Prius e da un’Audi TT, facilmente riconoscibili dalle antenne e i sensori montati sulla carrozzeria per consentire ai sistemi di bordo di sapere dove si trovano e verso cosa stanno viaggiando. I test vengono solitamente svolti con due tecnici di Google a bordo: uno è sempre pronto per assumere i comandi nel caso di qualche avaria o malfunzionamento, mentre il secondo tiene a bada la strumentazione. La scelta di sperimentare il sistema con persone a bordo ha consentito a Google di testare le auto anche al di fuori dei circuiti privati senza incorrere in sanzioni per guida pericolosa.