E il Belgio?
I leader dei due partiti principali provano un nuovo accordo per concludere la crisi di governo più lunga della storia
La crisi di governo belga potrebbe essere vicina ad una conclusione. Il 17 febbraio 2011 il Belgio aveva battuto un record mondiale: quello di tempo impiegato a formare un governo dopo le elezioni politiche, che apparteneva all’Iraq dopo l’invasione americana ed era di 249 giorni. Fino ad oggi ne sono passati altri 83, e il paese ha consolidato il suo record ma non ha trovato né un primo ministro né una coalizione di governo.
La situazione di stallo era iniziata con le elezioni del 13 giugno 2010 – siamo quindi a undici mesi – causate dalle dimissioni dell’allora primo ministro Yves Leterme dopo soli cinque mesi di governo. Da allora Leterme continua a svolgere le funzioni del primo ministro, dato che alle elezioni nessuno dei due partiti maggiori ha ottenuto una maggioranza utile: né gli autonomisti della Nuova Alleanza Fiamminga (Nieuw-Vlaamse Alliantie, N-VA) di Bart De Wever, che hanno vinto nel nord del paese, né i francofoni del Partito Socialista di Elio Di Rupo, che hanno la maggioranza nel sud.
I risultati hanno sintetizzato la crisi politica che da anni colpisce il Belgio, diviso nettamente tra nord e sud dal punto di vista culturale, linguistico ed economico: le due comunità hanno giornali, televisioni e partiti diversi, e i fiamminghi ritengono che la parte francese, più povera, sia una palla al piede per il loro sviluppo economico: nei mesi scorsi, De Wever aveva parlato del Belgio come di uno “stato fallito”. Il N-VA fiammingo vuole maggiore autonomia fiscale e la revisione dello status della capitale, Bruxelles, che ufficialmente è bilingue ma che i fiamminghi rivendicano come propria.
In questi mesi si sono succeduti diversi negoziatori incaricati dal re di trovare una maggioranza: l’ultimo è Wouter Beke, che sarebbe riuscito a mettere d’accordo i due leader dei partiti maggiori sulle linee principali della necessaria riforma dello stato. Il mandato di Beke scade tra pochi giorni: prima di allora le trattative potrebbero concludersi. Un ruolo centrale è stato affidato a Di Rupo, ma non è chiaro se otterrà subito l’incarico di formare un governo o se invece avrà di nuovo un mandato esplorativo più limitato.
foto: il leader del Partito Socialista belga, Elio di Rupo (ERIC LALMAND/AFP/Getty Images)