Chi verrà dopo bin Laden
Per la leadership di Al Qaida molti fanno il nome di al Zawahiri, ma ci sono altri e più giovani candidati
Subito dopo la morte di Osama bin Laden, la stampa internazionale e molti analisti hanno iniziato ad avanzare ipotesi sul suo possibile successore alla guida di Al Qaida. Secondo la maggior parte di loro, il candidato più probabile sarebbe Ayman al Zawahiri, il chirurgo egiziano che è stato per lungo tempo il braccio destro di bin Laden. A una settimana dalla morte di bin Laden è apparso su Internet un comunicato ricondotto ad Al Qaida in cui l’organizzazione terroristica ammette la morte del suo leader ma non ne indica il successore.
Al Qaida è un’organizzazione molto poco gerarchica, come sappiamo, ma le redini sue e delle sue finanze sono gestite formalmente da un consiglio, detto shura, i cui componenti hanno giurato fedeltà a bin Laden. Il suo successore dovrà essere in grado di conquistarsi il consenso e la lealtà del consiglio, ma Zawahiri si è alienato il sostegno di molti all’interno di Al Qaida, a causa del suo modo di fare estremamente autoritario. Inoltre è completamente privo del carisma di bin Laden. Negli ultimi giorni molti iniziano a dubitare della sua successione e a fare nuovi nomi di possibili candidati più giovani e carismatici.
Anwar al Awlaki ha 39 anni ed è nato negli Stati Uniti da genitori di origine yemenita: è cittadino di entrambi paesi. È un noto leader spirituale islamico ed è considerato dalle autorità americane ispiratore, reclutatore e addestratore di atti terroristici compiuti da militanti di Al Qaida. Le sue ampie attività di proselitismo su internet hanno fatto usare per lui l’espressione “il bin Laden della rete”. L’amministrazione Obama ha autorizzato la sua “uccisione mirata”. Sul Post ne abbiamo parlato più volte, da quando è venuto fuori che era stato invitato a pranzo al Pentagono poco dopo l’11 settembre, perché scambiato per un leader moderato e interessante da avvicinare.
Saif al-Adel è egiziano: la sua età precisa non è nota ma dovrebbe avere circa cinquant’anni. È stato accusato di aver preso parte all’assassinio del presidente egiziano Anwar Al Sadat; è fuggito dall’Egitto e si è unito ai mujaheddin per combattere l’invasione sovietica dell’Afghanistan. È una figura importante all’interno di Al Qaida, si occupa soprattutto dell’addestramento dei membri dell’organizzazione e di operazioni di intelligence. Ha anche pubblicato una specie di manuale del terrorista perfetto.
Adnan Gulshair el-Shukrijumah ha 36 anni, è nato in Arabia Saudita ma ha vissuto a lungo negli Stati Uniti, lavorando come insegnante. È una specie di capo delle operazioni di Al Qaida, con il compito di approvare i piani terroristici che vengono proposti e di cercare le reclute.
Abdullah Ahmed AbdullahIn è nato in Egitto nel 1963. Negli anni Novanta ha aiutato Saif al-Adel nelle operazioni di intelligence e di addestramento dei membri di Al Qaida in Somalia e in Sudan ed è stato tra gli organizzatori degli attentati contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania del 1998. Da allora è ricercato dagli Stati Uniti. Si occupa soprattutto della pianificazione degli attentati di Al Qaida e degli aspetti finanziari dell’organizzazione.
Adam Yahiye Gadahn ha 33 anni, è un cittadino americano nato in California e si è convertito all’Islam a 17 anni. Per questo viene spesso chiamato anche “Azzam l’americano”. Nel 1998 si è trasferito in Pakistan e si è dedicato alla propaganda di Al Qaida, realizzando e diffondendo numerosi video e traducendoli in altre lingue. Nel 2006 è stato condannato da una giuria federale alla pena capitale per alto tradimento: è il primo cittadino americano a venire condannato per questo crimine dal 1952.