I talebani attaccano Kandahar
Una serie di attacchi simultanei hanno colpito alcuni edifici governativi della città
Alcuni commando di talebani afghani hanno sferrato una serie di attacchi quasi simultanei a Kandahar, la città capoluogo dell’omonima provincia meridionale dell’Afghanistan, e ferito almeno trenta persone, fra cui dieci agenti di polizia. Non è ancora chiaro se ci siano anche delle vittime.
La polizia ha detto che ci sarebbero state dieci esplosioni, tra cui sei attacchi suicidi. I bersagli principali sono stati la residenza del governatore Tooryalai Wesa, la sede del dipartimento di sicurezza nazionale e una stazione di polizia. I talebani hanno rivendicato gli attacchi sul loro sito: «un gruppo di mujaheddin ha lanciato attacchi simultanei contro l’ufficio del governatore provinciale, la sede dei servizi segreti e il quartier generale della polizia cittadina. Kandahar è teatro di sanguinosi scontri che continuano ancora».
Ieri al Qaida aveva diffuso un messaggio in cui annunciava un inasprimento delle azioni terroristiche dopo avere riconosciuto la morte del leader Bin Laden. Poche ore dopo era arrivato anche l’annuncio dei talebani afghani, che a loro volta dicevano che la morte di Osama avrebbe rafforzato la guerra contro gli Stati Uniti. Secondo gli ultimi aggiornamenti la battaglia tra i talebani e le forze afghane è ancora in corso in diverse parti della città.
Prima che Bin Laden venisse ucciso, i talebani avevano già annunciato che presto sarebbe iniziata la loro «offensiva di primavera». Poche settimane fa quasi cinquecento detenuti erano riusciti a scappare da una prigione di Kandahar attraverso un tunnel che era stato scavato nel corso dei mesi precedenti.