Cinque falsi miti su bin Laden
Il Washington Post spiega quali sono e perché non hanno nessun fondamento
Peter Bergen – direttore degli studi sulla sicurezza nazionale alla New America Foundation e uno dei più grandi esperti americani di Al Qaida – ha scritto un articolo sul Washington Post in cui cerca di sfatare i cinque falsi miti più diffusi su Bin Laden.
1. Osama bin Laden è stato creato dalla CIA
Una delle teorie sostenute dai cospirazionisti è che Bin Laden fosse un prodotto della CIA e che gli attacchi dell’undici settembre fossero il contraccolpo di un’operazione d’intelligence andata storta. ll giorno dopo gli attentati alle Torri Gemelle il regista Micheal Moore scrisse «NOI abbiamo creato il mostro conosciuto come Osama bin Laden! La CIA!». In realtà, durante gli anni della guerra russa in Afgahnsitan, la CIA non aveva avuto niente a che fare con Bin Laden e aveva avuto pochissimi contatti con i mujaheddin afghani. Al contrario, tutto il sostegno che gli Stati Uniti fornivano all’Afghanistan passava attraverso l’intelligence pakistana, l’ISI. Come ha scritto Mohammed Yousaf, l’ufficiale che coordinò le operazioni pakistane durante quella guerra: «Nessun americano ha mai addestrato o avuto contatti diretti con i mujaheddin».
Dopo l’undici settembre anche diversi leader di Al Qaida hanno più volte ribadito di non avere mai avuto nessun tipo di rapporto con la CIA. Ayman al-Zawahiri ha scritto nel suo libro “Knights Under the Prophet’s Banner”: «La verità che tutti dovrebbero sapere è che gli Stati Uniti non hanno mai dato neanche un centesimo ai mujaheddin». Allo stesso modo, Abu Musab al-Suri, spiega nella sua storia del movimento jihadista, “The call for global Islamic resistance”: «È una grossa bugia che gli arabi afghani siano stati addestrati dalla CIA».
2. Bin Laden ha attaccato gli Stati Uniti perché odia la loro libertà
Dopo gli attentati dell’undici settembre, l’allora presidente George W. Bush disse: «Odiano la nostra libertà: la nostra libertà di religione, di espressione, di voto e di assemblea». Eppure in nessuno dei messaggi inviati da Bin Laden agli Stati Uniti e all’Occidente c’è mai stato un riferimento alla libertà americana. Non è mai sembrato particolarmente interessato ai valori di quelli che definiva «crociati». Il suo focus è sempre rimasto la politica degli Stati Uniti nel Medio Oriente. In un video del 2004, Bin Laden rispose così alle affermazioni di Bush: «A propostito di quello che sostiene Bush, che odiamo la vostra libertà, chiedetegli come mai allora non abbiamo attaccato la Svezia».
3. L’ideologia di al Qaida non ha niente a che fare con l’Islam
I fedeli di al Qaida sono profondamente convinti che quello che fanno ha a che fare con la difesa di quello che per loro è il vero Islam. Lo stesso Bin Laden diceva di avere trovato nel Corano la legittimazione della sua guerra e spesso invocava versi del libro sacro come questi: «Una volta che i mesi sacri saranno passati (e che loro avranno rifiutato di fare pace) potrai uccidere gli infedeli quando li incontrerai, punirli e resistere qualsiasi cosa facciano. Se invece si pentono e si convertono alle Preghiere, dovrai lasciarli andare».
4. Ayman al-Zawahiri, non Bin Laden, è il vero leader di Al Qaida
Un altro dei miti più diffusi su Bin Laden è che in realtà la vera mente di al Qaida sia sempre stata quella del dottore egiziano Zawahiri. Ma in realtà la scelta strategica più importante della storia di al Qaida, quella di prendere di mira gli Stati Uniti, fu presa da Bin Laden proprio in opposizione alla linea di Zawahiri, il cui obiettivo principale invece era il rovesciamento del governo egiziano. Noman Benotman, un combattente libico che ha passato molto tempo parlando con entrambi i leader di al Qaida, ha detto a Berman: «Osama ha influenzato molto Zawahiri con la sua idea: Dimenticati del “nemico vicino” e concentrati sul “nemico lontano”». Inoltre Bin Laden aveva tenuto Zawahiri all’oscuro della pianificazione degli attentati dell’undici settembre almeno fino all’estate del 2001.
5. La morte di Bin Laden è importante a livello simbolico ma irrilevante per la guerra al terrorismo
Molti commentatori hanno detto in questi giorni che la morte di Bin Laden non farà molta differenza nella lotta contro il vasto movimento jihadista che Osama ha contribuito a diffondere. C’è una parte di verità in questo, spiega Berman, ma non bisogna dimenticare che al Qaida è una creazione di Bin Laden e che lui era stata la vera mente degli attentati dell’undici settembre. Quando nuove reclute si univano ad al Qaida, dovevano tutte fare un giuramento personale a Bin Laden, piuttosto che all’organizzazione. Allo stesso modo, quando altri gruppi jihadisti decidevano di affiliarsi ad al Qaida, come è successo nel 2004 in Iraq, dovevano assicurare la loro fedeltà prima di tutto a Bin Laden.