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Mattia Feltri racconta chi sono i nuovi sottosegretari, dal pronipote di don Bosco al "deputato a progetto"
Con sei o sette righe per ciascuno, Mattia Feltri sulla Stampa racconta chi sono i nove nuovi sottosegretari del governo Berlusconi.
Il nuovo sottosegretario all’Agricoltura è Roberto Rosso, quarantanovenne di Casale Monferrato, democristiano da ragazzino, forzaitaliano da subito, candidato a sindaco di Torino nel 2001 (simpaticamente distribuì alle elettrici calze di nylon), passato a Futuro e libertà dopo che Enzo Ghigo era stato nominato coordinatore regionale del Pdl, subito ritornato nel partitone perché Silvio Berlusconi «è un salesiano fervente» e lui «il pronipote di San Giovanni Bosco».
Il nuovo sottosegretario al Welfare è Luca Bellotti, ferrarese di Trecenta, cinquantatré anni, già segretario provinciale di Alleanza nazionale a Rovigo (per i ferraresi, i rovigotti sono i moderni ostrogoti). Passato a Futuro e Libertà, partecipò al Congresso fondativo dicendo che «Fini è la dimostrazione che non tutti gli italiano sono comprabili». Esortò il nuovo leader: «Fai come Mosè, portaci fuori dalle acque, portaci verso il futuro». Quarantotto ore dopo tornò nel Pdl: «Volevo fare un grande Pdl e per fare un grande Pdl devo stare nel Pdl».
Uno dei due nuovi sottosegretari allo Sviluppo economico Daniela Melchiorre, affascinante magistrato quarantenne, sottosegretario alla Giustizia nell’ultimo governo Prodi, presidente della Margherita a Milano, poi in Rinnovamento italiano con Lamberto Dini, poi nei Lib-Dem come «diniana eterodossa», passata con Berlusconi nel 2008, eletta a destra, subito transitata a sinistra, alle Europee del 2009 federata con gli Italiani all’estero, i Diversabili associati e i Verdi indipendenti, alle Regionali del 2010 confluita nell’Udc, a fine 2010 fondatrice del Terzo polo, all’inizio del 2011 tornata a destra.