«Vi faccio io tre dichiarazioni»
Come sono nate le "interviste" di oggi al ministro Brambilla, in un video diffuso dal Fatto
Oggi alla presidenza del Consiglio si è tenuta una conferenza stampa per illustrare il codice di riforma del settore turistico promosso dal governo. A margine di conferenze stampa come questa, i politici si rendono disponibili ai giornalisti di telegiornali e radiogiornali per rispondere a qualche domanda, sia sul tema dell’incontro che, come si dice in gergo giornalistico, “a margine”. Il Fatto ha pubblicato un video che mostra l’automatismo con cui nel caso di questa mattina e del ministro Vittoria Brambilla, le domande a margine siano state in pratica una prosecuzione della conferenza stampa. Peggio, anzi, visto che nelle conferenze stampa ci sono anche le domande.
In principio era il panino. E cioè il servizio del tg per raccontare la giornata politica, inventato da Clemente J. Mimun quando era direttore del Tg2 della Rai, poi del Tg1 e oggi direttore del Tg5 di Mediaset. Il direttore a metà del 2000, quando al governo c’era Silvio Berlusconi, aveva studiato un modo ingegnoso per fare in modo che la voce dell’opposizione venisse sempre schiacciata. Venivano così mandate in onda per prime le dichiarazioni degli esponenti del governo (ministri o sottosegretari), poi era il turno del centrosinistra, e, infine, uno o più esponenti della maggioranza. L’ultima parola spettava sempre a loro: alla maggioranza di centro destra. Oggi nei palazzi, specie a Palazzo Chigi, è di gran voga un altro sistema che pochi conoscono: il comunicato stampa vivente dei ministri. Veri e propri soliloqui dell’esponente di governo di turno o della maggioranza – a dire il vero anche l’opposizione è maestra in questo – dove spesso non c’è replica dell’altro schieramento e dove, è la regola, non è prevista nessuna domanda del giornalista. O se c’è, talvolta è anche suggerita.