Ancora sulla lite tra Letta e Gelmini
Un fact-checking dei fact-checking: per cui quella sera a Ballarò avevano torto tutti, ma anche gli altri dopo
Due settimane fa, durante una puntata di Ballarò, il vicesegretario del PD, Enrico Letta, e il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini avevano molto battibeccato a proposito di un documento programmatico di finanza pubblica presentato da Tremonti a Bruxelles. Letta, in sostanza, accusava il ministro Gelmini di avere avallato nuovi tagli ai fondi destinati all’istruzione. Il ministro Gelmini prima aveva dato l’idea di non sapere di cosa si stesse parlando, poi aveva smentito l’introduzione di nuovi tagli. Se n’era parlato molto, il Post aveva pubblicato un fact-checking che però ieri è stato contraddetto da un altro fact-checking prodotto da Angelo Romano per il sito di Valigia Blu.
Le statistiche possono giocare brutti scherzi. Possono essere inganni intenzionali, possono essere usate per sostenere congetture e rafforzare il proprio autocompiacimento, possono generare (ed essere il risultato di) confusione. Sono tutti, questi, gli ingredienti del piatto che hanno preparato Gelmini e Letta durante la trasmissione Ballarò del 19 aprile e che hanno poi continuato a condire alcuni blogger nel tentativo di smascherare il disinvolto uso dei dati del vicepresidente del Pd e di mettere in risalto l’insipienza del ministro dell’Istruzione e dell’Università. Eppure, come vedremo, anche nei tentativi di fact checking di questi blogger c’è un uso confuso delle statistiche che genera ulteriore confusione in chi legge, c’è autocompiacimento, ci sono congetture ostentate come verità.
Ma andiamo con ordine. L’antefatto. Quello che molti già sanno. Il 19 aprile scorso, nel corso di Ballarò, l’on. Enrico Letta incalza il ministro Gelmini e le chiede conto di ulteriori tagli alla scuola previsti nel nuovo DEF (Documento di Economia e Finanza), da pochi giorni approvato dal Consiglio dei Ministri e presentato da Tremonti a Bruxelles: ulteriori tagli alla scuola per 4,5 miliardi l’anno dal 2012 al 2014, per un totale di 13,5 miliardi, sostiene Letta, sventolando il documento di finanzia pubblica. La Gelmini non riesce a difendersi, dice che Tremonti l’avrebbe avvisata di eventuali tagli al suo dicastero e che, quindi, quanto sostiene l’esponente del PD sia inconsistente. Alle sue spalle, alcuni suoi collaboratori si agitano per suggerire al ministro che non si tratta di tagli, ma di riduzione di spesa, ovvero non viene tagliato il capitolo di spesa per il personale della scuola, vengono “solo” ridotti i fondi ad esso destinati. Come? Riorganizzando (riducendo) il personale di scuola e università (nel corso della trasmissione Cota e Gelmini parlano di bidelli e delle cooperative esterne che si occupano della pulizia degli edifici scolastici). Sfumature.
Chi aveva ragione? Letta e i 13 miliardi e mezzo di tagli? La Gelmini e la riduzione di spesa?
Due blogger, Pietro Cambi e Jonkind, due giorni dopo la trasmissione, pubblicano due post che recitano più o meno in questo modo: attenzione, abbiamo sottoposto le affermazioni di Letta alla prova dei fatti e ci siamo accorti che, senza saperlo, il ministro Gelmini aveva ragione. Bene, pensiamo, un esempio, di fact checking. E, invece, andando nelle pieghe delle loro analisi, ci accorgiamo che le statistiche hanno giocato loro un tranello.