Eataly come Ikea sui gay
La catena italiana di gastronomie pubblica una campagna sulle "famiglie" (e apre il Primo Maggio)
La pagina 4 della Stampa di stamattina è occupata da una grande pubblicità di Eataly, la catena di alimentari per appassionati di gastronomia e prelibatezze naturali che dopo avere aperto un primo grande negozio a Torino è ora anche a Milano, Bologna, Genova, Asti, e altri luoghi d’Italia, e anche a New York ed è diventato un’istituzione e un luogo/logo di culto e moda per il consumismo “informato”.
La pubblicità di oggi sulla Stampa riprende esplicitamente le polemiche sulla pubblicità di Ikea che aveva come oggetto una coppia gay, che la società svedese non esitava a definire “famiglia”, offrendole i suoi prodotti. Una campagna “normale” in un luogo normale, ma che in Italia aveva generato le proteste persino di un sottosegretario (e di altri improvvidi), consegnando a Ikea un’ulteriore consenso da parte dei suoi numerosi clienti.
Adesso è Eataly a invitare una “famiglia” composta da due donne che si tengono per mano: ed è esemplare come i temi che dovrebbero essere portati avanti da una politica progressista trovino invece la loro più vistosa rappresentazione nelle iniziative di due società commerciali, tra obiettivi etici ed economici (tra l’altro Eataly annuncia l’apertura dei suoi negozi per il Primo Maggio) che probabilmente si saldano.