Twitter spiegato ai politici spagnoli
Il decalogo inviato dal Partito Socialista spagnolo ai suoi politici e militanti, trovato dal País
di Lucio Colavero
Il comitato elettorale del PSOE, il Partito Socialista spagnolo, ha distribuito tra i suoi militanti e politici più esposti in Rete una guida sull’uso di Twitter. Si tratta di dieci mini-consigli rivolti agli account ufficiali delle sezioni di partito e dei candidati alle vicine elezioni amministrative spagnole. L’obiettivo è evitare errori e scivoloni, ed evitare che i candidati locali possano prendersi troppe libertà rispetto alla linea politica del partito. Il documento è arrivato tra le mani di un giornalista del País, ed eccolo tradotto in italiano.
1. Gli utenti che cercano di attrarre l’attenzione insultando si definiscono trolls.
Non bisogna mai farci caso altrimenti si corre il rischio di dialogare solo ed esclusivamente con loro. Abbiamo creato un “Osservatorio della Rete” dove è possibile consultare una lista di trolls, li abbiamo classificati quasi tutti. Don’t feed the troll.
2. Bisogna, nei limiti del possibile, diffondere messaggi positivi.
Gli utenti di Twitter hanno la sensazione che gli account collegati al Partito Socialista e al Partito Popolare passino il tempo solo a polemizzare tra loro e non affrontino mai temi interessanti e a loro vicini.
3. Guardatevi intorno prima di scrivere un tweet.
Familiarizzare con il comportamento degli altri utenti è fondamentale; così come osservare come scrivono e interagiscono tra di loro.
4. Rispetto fanatico per l’ortografia.
Anche se si dispone di soli 140 caratteri, scrivere come se steste inviando un SMS è da HOYGAN, gli analfabeti di Internet [hoygan è una parola usata abitualmente per definire chi non sa parlare bene lo spagnolo].
5. Esprimetevi in maniera personale, ma senza diffondere le vostre opinioni personali.
La gente adora che un partito o che un esponente politico, nel diffondere le proprie opinioni, utilizzi il suo stesso vocabolario. Per la comunità in Rete, Twitter è qualcosa di molto personale. Non bisogna twittare in politichese, ma nemmeno esprimere opinioni personali. Mai andare oltre le posizioni espresse dai nostri portavoce o dai nostri comunicati stampa.
6. Fare battute e scherzare.
Umanizza e avvicina agli altri. Soprattutto se lo si fa rispondendo a qualcuno che abbia posto una domanda in tono amichevole.
7. Rispondere a tutti e riconoscere, nel caso, ignoranza su determinati argomenti.
L’account su Twitter del Partito Socialista non è un oracolo, però disponiamo di molte informazioni. La sincerità è una garanzia per chi punta a essere accettato e un’assicurazione contro eventuali articoli ostili.
8. Non siamo il Governo, e nemmeno l’Amministrazione.
Si può confermare via Twitter l’avvenuta ricezione di una lettera o di un reclamo, nel caso non sia già stato fatto per altri canali, però non si devono risolvere online problemi personali di altri utenti: non siamo uno sportello pubblico.
9. Pubblicare foto e link dei nostri militanti e simpatizzanti.
La gente adora che, al posto di pubblicare link ai nostri comunicati stampa, si pubblichino collegamenti a blog o notizie. A volte gli altri comunicano in maniera più efficiente e diretta di quanto non faccia lo stesso apparato di partito.
10. Se avete dubbi, chiedete. Sempre.
Abbiamo uno staff di comunicazione che si occupa a tempo pieno della Rete. Nel nostro Osservatorio conosciamo perfettamente Twitter e i suoi utenti. Inviaci i tuoi dubbi senza pensarci due volte. Qualsiasi giorno a qualsiasi ora, in qualsiasi momento. Gli errori fatti su Internet non si dimenticano nè scompaiono, nemmeno cancellando il tweet incriminato. Il nostro lavoro è far in modo che questo non accada.