Il certificato di nascita di Obama
Lo ha diffuso la Casa Bianca, sperando di troncare una volta per tutte le teorie per cui il presidente sarebbe nato in Kenya
Negli Stati Uniti, vengono definiti birthers i cospirazionisti – soprattutto ultraconservatori – secondo cui Obama non è nato negli Stati Uniti bensì in Kenya, e la sua elezione alla presidenza è quindi irregolare: la costituzione americana prevede infatti che solo i cittadini americani nati negli Stati Uniti possano candidarsi. Estenuato da questo genere di voci, qualche mese fa Obama aveva detto: «Non posso passare le giornate con un certificato di nascita stampato in fronte». Oggi la Casa Bianca ha diffuso alla stampa il certificato di nascita “integrale”, quello reclamato dai birthers. Obama aveva da tempo diffuso una versione breve del certificato, di provata autenticità, che i birthers però consideravano inattendibile.
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Obama ha tenuto una conferenza stampa di pochi minuti alle 15,45 ora italiana, durante la quale ha chiesto ai giornalisti e agli americani di concentrarsi su cose più serie e importanti di quella, vista la portata dei problemi che gli Stati Uniti devono risolvere.
Il certificato di nascita di Obama in forma breve era stato valutato autentico dal precedente governatore delle Hawaii, repubblicano, nonché da decine di istituti indipendenti. Un giornalista di Honolulu Advertiser ha trovato due annunci di nascita di Barack Obama pubblicati su due diversi giornali hawaiani. Insomma, c’è poco da girarci attorno: non esiste una singola prova, nemmeno minuscola, che possa indicare che Obama non sia nato negli Stati Uniti. Esiste invece un certificato di nascita – anche in forma integrale, adesso – che dice il contrario.
L’argomento sembrava confinato in una ristrettissima cerchia di fanatici ma negli anni vari sondaggi hanno confermato come larga parte dell’elettorato che si definisce repubblicano non sia affatto convinta che Obama sia effettivamente nato negli Stati Uniti. Donald Trump, imprenditore, noto personaggio televisivo e possibile candidato alle primarie repubblicane, nelle ultime settimane ha sostenuto le tesi dei birthers: oggi si dice “onorato” di aver giocato “un ruolo importante” nella diffusione del certificato di nascita di Obama.