Fassino rischia il ballottaggio?
Fassino ha un grande vantaggio ma è pericolosamente vicino al 50 per cento, dice un sondaggio
Torino è una delle molte città italiane che sceglierà il proprio nuovo sindaco il 15 e il 16 maggio. Il candidato del centrosinistra è Piero Fassino, ex ministro e segretario dei DS, indubbiamente il favorito. Il centrodestra candida invece Michele Coppola, assessore regionale dalla Cultura. Oggi la Stampa racconta dei risultati del primo sondaggio effettuato dopo la presentazione ufficiale delle liste (che sono molte): secondo questi dati Fassino avrebbe un grosso vantaggio nei confronti di Coppola, praticamente venti punti, ma sarebbe pericolosamente vicino alla soglia del 50 per cento dei voti, che lo obbligherebbe al ballottaggio.
Piero Fassino non ne ha mai fatto mistero: l’importante è vincere, ovvio, ma l’ex ministro vorrebbe tanto chiudere la pratica il 16 maggio, forte del risultato delle primarie e dell’appoggio incondizionato di Sergio Chiamparino, senza dover ricorrere al ballottaggio. Nessuno dei sondaggi finora pubblicati ha messo in dubbio le sue possibilità di farcela, e anche se si votasse oggi il risultato sarebbe alla sua portata, ma forse non così granitico come lo era fino a qualche settimana fa, quando i contendenti in campo erano pochi e la campagna elettorale non ancora decollata. A venti giorni dal voto, infatti, le possibilità di approdare al secondo turno non sono poi così remote.
Il primo sondaggio reso noto dopo la presentazione delle liste, che mette perciò in gioco tutti i dieci candidati, fotografa un vantaggio netto per il candidato del centrosinistra. Secondo «Termometro Politico», Fassino vincerebbe con il 51 per cento, quasi di venti punti sopra Michele Coppola, stimato al 32. Distanti gli altri contendenti: Alberto Musy al 7 per cento, Vittorio Bertola al 3,5, Juri Bossuto al 2,5 e Giacinto Marra all’uno. Tutti gli altri competitor, insieme, non raccoglierebbero oltre il 3 per cento.