Gli invitati imbarazzanti di William e Kate
Il re dello Swaziland, il principe del Bahrein, gli ambasciatori di Arabia Saudita, Iran e Corea del Nord
Da quando, la scorsa settimana, è stata resa pubblica la lista degli invitati al matrimonio del principe britannico William e della sua fidanzata Kate Middleton, la stampa britannica ha fatto notare la presenza, oltre agli amici e ai parenti degli sposi e a numerosi capi di stato stranieri infatti, di capi di stato e di governo controversi, nonché rappresentanti ufficiali di governi dittatoriali che si ritengono nemici della Gran Bretagna.
Tra i capi di stato più criticati c’è il re Mswati III dello Swaziland, al potere dal 1986 in un paese in cui i sindacati e i partiti politici sono messi al bando: uno degli uomini più ricchi del mondo, capo assoluto di uno dei paesi più poveri del mondo. Il 60 per cento delle morti nello Swaziland si deve all’AIDS e nel 2001, nel tentativo di combattere la diffusione della malattia, il re Mswati III ha promulgato una legge che impone la verginità alle donne fino ai 24 anni. Nel 2008 ha ordinato all’esercito di sparare contro la folla che manifestava contro la povertà nel paese. Ha 14 mogli e 23 figli.
Un altro invito che ha suscitato numerose proteste è stato quello del principe del Bahrein Salman bin Hamad Al Khalifa. Negli ultimi mesi nel paese ci sono state numerose proteste per chiedere le sue dimissioni, tutte duramente represse dall’esercito. Domenica il principe ha declinato pubblicamente l’invito, accusando la stampa di voler approfittare della sua partecipazione al matrimonio per criticare il governo del Bahrein.
Saranno presenti alla cerimonia anche gli ambasciatori della Corea del Nord, dell’Iran e Gabriel Machinga, rappresentante in Regno Unito del dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe. Mugabe è accusato dalle associazioni di diritti umani di aver compiuto crimini contro l’umanità; per questa ragione nel 2003 è stato espulso dal Commonwealth e gli è stato proibito l’accesso nell’Unione Europea e negli Stati Uniti. Tra gli invitati c’è anche Mohamed bin Nawaf bin Abdulaziz, principe saudita e ambasciatore del Paese nel Regno Unito. Recentemente anche in Arabia Saudita si sono svolte numerose proteste contro il governo e le forze di sicurezza avrebbero sparato contro i manifestanti nella città sciita di Qatif. L’invito all’ambasciatore di Muammar Gheddafi sarebbe stato ritirato in seguito all’entrata in guerra del paese contro la Libia.
Infine la stampa non ha risparmiato critiche alla decisione di non invitare al matrimonio gli ex primi ministri laburisti Tony Blair e Gordon Brown, probabilmente perché non fanno parte dell’Ordine della Giarrettiera. L’istituzione risale al Medioevo ed è il più alto ordine cavalleresco ancora esistente nel Regno Unito, con a capo la Regina che ne sceglie anche i componenti in un numero non superiore a 24. Lo stemma dell’Ordine è una giarrettiera e si narra che il nome stesso dell’istituzione derivi da una non meglio precisata contessa di Salisbury che a un ballo perse una giarrettiera, raccolta poi da re Edoardo III che aiutò la ospite a indossarla mettendo a tacere il vociare dei cortigiani con la frase “Si vergogni chi ne pensa male”, che divenne poi il motto dell’ordine. Altre leggende legano la sua origine alla crociata di Riccardo Cuor di Leone, cui San Giorgio ordinò in sogno di bardare i propri soldati con una giarrettiera per vincere la battaglia.
Sono stati invitati, invece, gli ex premier conservatori Margaret Thatcher e John Major. In occasione del matrimonio del principe Carlo e di Diana Spencer erano stati invitati tutti gli ex primi ministri britannici.
foto: WILLIAM WEST/AFP/Getty Images