Le autorità cinesi bloccano una celebrazione pasquale
La polizia di Pechino ha arrestato almeno 36 appartenenti a una piccola chiesa protestante
La polizia cinese ha impedito oggi che si tenesse a Pechino una celebrazione pasquale, arrestando almeno 36 persone nella zona nordoccidentale della capitale. I fedeli facevano parte della chiesa protestante Shuowang (che significa “mantenersi pronti”), e stavano provando ad organizzare una messa all’aperto nonostante fossero privi dei permessi richiesti dalle autorità.
La chiesa, una delle più grandi non autorizzate dal governo, ha un migliaio di membri e nelle scorse settimane molti sono stati arrestati, perché organizzavano celebrazioni religiose all’aperto. Dodici tra gli esponenti più in vista erano da giorni agli arresti domiciliari. Un inviato della BBC ha riportato che, la mattina di Pasqua, la zona in cui si sarebbero riuniti i fedeli era piena di agenti della polizia in uniforme e in borghese, impedendo ai giornalisti di avvicinarsi. Tutti i sospettati di appartenere alla Shuowang sono stati fermati e portati in diverse stazioni di polizia a bordo di autobus; diverse decine sono rimaste agli arresti.
In Cina ci sono almeno 70 milioni di cristiani, in maggioranza protestanti, anche se le stime numeriche sono incerte. Meno di uno su tre appartiene alle chiese approvate e controllate dal partito di governo attraverso organizzazioni come il Consiglio Cristiano Cinese e l’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, mentre gli altri si riuniscono in piccole comunità conosciute come “chiese casalinghe”, la cui presenza è largamente tollerata. Formalmente, la costituzione cinese garantisce la libertà religiosa. Gli arresti all’interno di una delle comunità cristiane più numerose del paese fa parte di una stretta repressiva nei confronti delle forze di opposizione che proseguirebbe da almeno tre mesi in tutta la Cina.