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  • Sabato 23 aprile 2011

L’uomo che segue Obama

Si chiama Arun Chaudhary, riprende il presidente per il diario video della Casa Bianca ed è invidiato dagli altri giornalisti

Arun Chaudhary ha 35 anni e non perde mai di vista Barack Obama. Chaudhary non è una guardia del corpo e nemmeno l’assistente personale del presidente. Con la telecamera in spalla, segue Obama e lo riprende per realizzare “West Wing Week“, il diario filmato che ogni settimana racconta sul sito della Casa Bianca i fatti più salienti della presidenza degli Stati Uniti. Chaudhary fa questo lavoro da un anno e alla BBC ha da poco spiegato come Obama gli abbia praticamente salvato la vita.

Stavo riprendendo il presidente quando all’improvviso ha iniziato a guardarmi preoccupato. Ho pensato: “Forse ho ripreso la cosa sbagliata, ma come posso essermi sbagliato? Ci sono milioni di telecamere in questo momento”. In realtà stavo per cadere in un piccolo precipizio e Obama mi ha fermato prima che accadesse.

Chaudhary segue il presidente in continuazione e riesce spesso a filmare particolari e curiosità che sfuggono agli altri cameraman e ai giornalisti, che del resto non hanno la stessa possibilità di avvicinarsi così tanto a Obama. È il primo operatore video ufficiale nella storia della Casa Bianca, partecipa ad almeno due viaggi su tre del presidente e ha accesso a luoghi chiusi per il resto della stampa, con permessi simili a quelli di cui gode Pete Souza, il fotografo ufficiale della Casa Bianca che quotidianamente aggiorna il diario fotografico sul sito WhiteHouse.gov.

Il cameraman che segue Obama può quindi far parte del corteo che si muove quando il presidente si sposta in automobile, può salire sul Marine One, l’elicottero presidenziale, ed è anche autorizzato a fare le riprese all’interno dello Studio Ovale. In un anno di lavoro alla Casa Bianca, Chaudhary dice di aver imparato qual è il momento giusto per abbandonare le stanze dove si trova il presidente con i propri consiglieri prima di essere cacciato perché d’impiccio.

 

Le decine di ore filmate ogni settimana vengono poi montante e condensate in un video che dura in media cinque minuti. Le riprese vengono controllate dall’ufficio stampa della Casa Bianca, che ha l’ultima parola su cosa inserire e cosa rimuovere dal filmato. Secondo i detrattori dell’iniziativa, West Wing Week diventa un banale comunicato stampa in formato video nel corso di quest’ultimo passaggio, perché i responsabili della comunicazione della Casa Bianca preferiscono tenere un tono basso e sorvolare sulle cose che potrebbero mettere in imbarazzo o in cattiva luce il presidente. I video vengono poi pubblicati sul sito ufficiale della Casa Bianca e su YouTube, dove possono essere liberamente condivisi dagli utenti.

Chaudhary è stato scelto per questo lavoro dopo aver collaborato alla campagna elettorale del 2008 di Barack Obama. Durante la corsa verso le elezioni, l’allora senatore dell’Illinois ha imparato a fidarsi del cameraman e ha iniziato a chiamarlo “funny man”. La confidenza costruita in tre anni di conoscenza e nell’ultimo anno di lavoro per West Wing Week hanno reso più semplici le cose, consentendo a Chaudhary di riprendere anche momenti della vita privata di Obama con la propria famiglia e gli amici. I filmati di questi momenti sono tutti archiviati e difficilmente finiranno nell’appuntamento settimanale che racconta cosa è successo alla Casa Bianca.

Alcuni giornalisti accreditati che seguono il presidente si sono lamentati per la disparità di trattamento. Chaudhary ha grandi libertà di accesso agli eventi cui partecipa Obama, mentre per gli altri reporter ci sono numerose limitazioni. Accade spesso che alcune immagini di eventi preclusi alla stampa finiscano in West Wing Week, limitando il lavoro dei giornalisti. Ma questo particolare non sembra preoccupare l’uomo ombra del presidente.

I giornalisti qui alla Casa Bianca hanno compiti molto diversi dai miei. Sono qui per informare il popolo americano sulle posizioni e le decisioni del governo. Io sono libero di dare una visione più di insieme delle cose, e penso quindi che saremo spesso nella stessa stanza interessati a ottenere cose diverse.

foto ufficiale per la Casa Bianca di Pete Souza