La contestazione cantata subita da Obama
Un gruppo di attivisti ha pagato 5000 dollari a testa per partecipare a una cena di raccolta fondi e cantare una canzoncina al Presidente
Ieri sera, durante una raccolta fondi a San Francisco, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato contestato da un gruppo di attivisti che chiedevano la scarcerazione di Bradley Manning, l’analista dell’esercito americano sospettato di aver passato migliaia di rapporti diplomatici riservati a Wikileaks.
Obama stava tenendo un discorso all’Hotel Saint Regis davanti a circa duecento sostenitori quando l’attivista Naomi Pitcairn si è alzata in piedi e lo ha interrotto dicendogli “Signor presidente, abbiamo scritto una canzone, possiamo cantarla?”. Obama ha cercato di convincere la donna ad aspettare la fine del suo discorso ma un gruppo di dieci attivisti ha iniziato a intonare un motivetto dicendo che avevano pagato cinquemila dollari ciascuno per partecipare all’incontro e che avrebbero votato per Obama nel 2012: loro avevano fatto il loro dovere, ma dov’era il cambiamento? I contestatori hanno mostrato anche dei cartelli che chiedevano la liberazione di Manning.
Terminata l’esibizione, i servizi segreti hanno scortato Naomi Pitcairn fuori dalla sala, che è stata abbandonata da altri due attivisti; gli altri invece sono rimasti ai loro tavoli. Obama ha commentato dicendo che era una canzone carina e poi ha aggiunto: “Bene, dov’ero rimasto?”.