Il 7 maggio a Milano
Tutti e da ovunque, per chiudere la campagna di Pisapia: la proposta di Pippo Civati
Pippo Civati, consigliere regionale del PD in Lombardia e membro della direzione nazionale del partito, ha proposto ieri di portare tutti i dirigenti del PD a Milano il 7 maggio, nell’ultima domenica prima delle elezioni amministrative, a sostegno della candidatura di Giuliano Pisapia. La proposta è stata accolta favorevolmente da Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD al Comune di Milano, e dallo stesso Pisapia. Martedì, scrive oggi Civati, ci sarà una “riunione operativa” durante la quale si discuteranno i dettagli della giornata. L’appello che l’ha convocata è quello che segue.
Pare che Berlusconi tornerà a Milano per l’ormai tradizionale comizio-sproloquio che ci propina da vent’anni. Starà in centro, al centro di un palco monumentale e, come sempre, al centro dell’attenzione.
E allora, a Milano, andiamoci tutti. Rovesciamo lo schema, però: perlustriamo la città, incontriamo le persone, frequentiamo i quartieri meno patinati, dove le persone vivono e lavorano. Ascoltiamo i cittadini e discutiamo con loro del futuro della città e del nostro Paese.
L’appello è semplice, correrà su Facebook ma è antico nelle intenzioni e nel messaggio: tutto il Pd, ma proprio tutto, iscritti, militanti, simpatizzanti e dirigenti, a far campagna a Milano, il 7 maggio 2011, l’ultimo sabato utile prima del voto.
Un banchetto, un volantino, un incontro, a sostegno di chi è già impegnato in città, in collaborazione con i circoli e con i candidati che si stanno spendendo, con grande entusiasmo, per vincere. Con sobrietà e determinazione, all’insegna di un progetto politico e amministrativo intorno al quale si è unito tutto il centrosinistra.
Un grande appuntamento pacifico e democratico, quartiere per quartiere, piazza per piazza. Per sostenere la sfida di Giuliano Pisapia e dei cittadini impegnati in una sfida elettorale che qui si perde da un ventennio.
Per parlare di Expo, di urbanistica, di lavoro, di buona amministrazione, proprio quella che Letizia Moratti non ha saputo garantire quasi a nessuno.