Si fa presto a dire “Gheddafi”
Il WSJ racconta il problema delle banche che devono bloccare i conti dei dittatori ma non sanno traslitterare i loro nomi
Sappiamo che una delle prime misure adottate dalla comunità internazionale nei confronti del regime di Gheddafi è stato il congelamento dei suoi beni all’estero, la stessa cosa era avvenuta con Egitto e Tunisia. Gli istituti di credito che hanno ricevuto l’ordine di bloccare i conti correnti non hanno vita facile in questi giorni, spiegano Deborah Ball e Cassel Bryan-Low sul Wall Street Journal. La ricerca dei giusti conti da bloccare non è semplice perché non ci sono regole fisse per traslitterare i nomi e i cognomi dall’arabo alle altre lingue come l’inglese. I casi di omonimia o di persone che compaiono sugli elenchi con il loro nome traslitterato in modo diverso sono molto frequenti e non consentono la rapida identificazione delle persone i cui conti vanno bloccati.
Per le banche, identificare e chiudere i conti dei funzionari o delle singole persone sulle liste delle sanzioni è, nel migliore dei casi, difficile. I conti possono essere gestiti attraverso società offshore. I singoli usano spesso prestanome per gestire i loro conti. Mettendo insieme le informazioni, per gli individui con nomi in arabo, le liste delle sanzioni offrono solo alcune varianti della trascrizione. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti propone 12 diversi modi per scrivere Muammar Gheddafi, ma per i linguisti ci sono almeno 100 altri modi per trascrivere il cognome.
A differenza di altre lingue come il giapponese e il cinese, l’arabo non ha particolari regole standard per la sua traslitterazione in altre lingue. Tutto dipende dai diversi modi di pronunciare le parole e dal fatto che le parole in arabo contengono solitamente poche vocali.
Le banche in genere consentono ai propri clienti di traslitterare i loro nomi nel modo che ritengono più opportuno quando aprono un nuovo conto corrente. Non è quindi detto che il modo scelto dal cliente per trascrivere il proprio nome corrisponda poi a quello contenuto negli elenchi governativi dei conti da bloccare. Per identificare gli effettivi proprietari dei conti, gli istituti di credito ricorrono ad alcuni sistemi automatici che confrontano gli elenchi utilizzando la “logica sfumata” (o logica fuzzy), una logica che attribuisce un grado di verità compreso tra 0 (falso) e 1 (vero). Più il dato finale è vicino a 1, più è probabile che il nominativo in possesso della banca corrisponda a quello negli elenchi governativi. In un certo senso il sistema ricorda quello dei suggerimenti di Google quando sbagli a scrivere una parola e ti chiede “Forse cercavi…”.
La logica sfumata non è però sempre sufficiente perché ci sono centinaia di modi diversi di trascrivere i nomi dall’arabo all’alfabeto latino. Molte banche hanno deciso di effettuare anche controlli manuali per non perdersi per strada qualche nome e rischiare sanzioni da parte dei governi per non aver bloccato i conti come richiesto.
Società come il CJK Dictionary Institute si stanno occupando della vicenda. Il fondatore di CJK, Jack Halpern, dice di aver lavorato con i propri collaboratori consultando elenchi telefonici, enciclopedie, annuari scolastici ed elenchi online di molti paesi mediorientali per realizzare un dizionario con sette milioni di varianti dei nomi in arabo. Utilizzando il dizionario, Halpern ha messo insieme una versione molto più ricca degli elenchi degli Stati Uniti, dell’ONU e del Regno Unito. Per esempio, mentre gli Stati Uniti danno solamente quattro alternative per il nome di una persona sulle liste delle sanzioni, Hatem Ahmad Barakat, Halpern dice di poter virtualmente fornire fino a 130mila varianti, considerati tutti i modi diversi in cui possono essere trascritti i tre nomi.
Secondo Halpern, i dizionari come il suo saranno sempre più una risorsa per le autorità impegnate nei controlli frontalieri, nelle verifiche dei conti in banca e nella lotta contro il terrorismo islamico. La società che dirige ha stretto in poco tempo numerosi accordi con aziende che si occupano della verifica delle identità. WorldCheck, un’altra società che si occupa delle trascrizioni dei nomi, ha invece messo insieme un nuovo sistema per le banche che consente di risalire alla versione originale in arabo dei nomi dei clienti. Il sistema può anche essere utilizzato per convertire gli elenchi governativi in arabo, semplificando il lavoro di ricerca delle corrispondenze.