Gli Stati Uniti finanziavano l’opposizione in Siria
Un nuovo cable diffuso da Wikileaks sostiene che sia Bush che Obama abbiano sostenuto i gruppi antigovernativi
Secondo un nuovo cable di Wikileaks ottenuto dal Washington Post, gli Stati Uniti avrebbero finanziato alcuni gruppi di opposizione in Siria a partire dal 2006: sei milioni di dollari sarebbero andati al Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo, una rete di esuli siriani che da Londra sostiene le forze d’opposizione in Siria. I soldi sarebbero serviti anche per finanziare il canale satellitare indipendente Barada TV, che dal 2009 conduce una campagna per rimuovere il presidente Bashar Assad.
I primi finanziamenti sarebbero stati stanziati nel 2006, quando il presidente degli Stati Uniti era George W. Bush, e sarebbero poi continuati anche con Obama almeno fino al 2009, nonostante ufficialmente Washington cercasse di recuperare i rapporti con il governo siriano: lo scorso gennaio gli Stati Uniti hanno riportato un loro ambasciatore a Damasco per la prima volta dopo sei anni. Non è chiaro, spiega il Washington Post, se il governo americano stia ancora finanziando i gruppi d’opposizione in Siria. Il dipartimento di stato si è rifiutato di commentare la notizia.
Barada TV ha iniziato a trasmettere soltanto nel 2009, ma nel cable si legge che già dal 2007 gli Stati Uniti parlavano della possibilità di finanziare un canale siriano indipendente. Il direttore di Barada Tv, Malik al-Abdeh, intervistato da Londra dal Washington Post, ha detto di non sapere niente dei presunti finanziamenti americani e di non avere nessun collegamento con il Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo. Ha confermato però di essere nel consiglio d’amministrazione del gruppo, presieduto da suo fratello.
Gli ascolti di Barada TV in Siria sono cresciuti molto negli ultimi anni ma non sono ancora paragonabili a quelli di altri canali satellitari come Al Jazeera o BBC. Tra i suoi programmi politici c’è «Verso il cambiamento», una specie di talk show sull’attualità politica e «Primo Passo», un programma prodotto da un gruppo di dissidenti siriani residenti negli Stati Uniti. Negli ultimi mesi Barada TV ha dedicato gran parte della sua programmazione alla copertura delle proteste che si sono rapidamente diffuse in Siria.