Gheddafi sta usando bombe a grappolo?
Human Rights Watch ha denunciato l'utilizzo contro i civili di armi messe al bando da oltre cento paesi
Le forze fedeli al dittatore libico Muammar Gheddafi starebbero usando bombe a grappolo, un tipo di armamento vietato in più di cento paesi. Lo ha denunciato l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch, secondo cui a Misurata l’esercito libico starebbe usando bombe a grappolo contro le aree residenziali. “Human Rights Watch ha visto almeno tre esplosioni da bombe a grappolo nel quartiere di El-Shawahda, la notte del 14 aprile 2011”, ha fatto sapere l’organizzazione, che ha aggiunto di avere ispezionato le submunizioni e aver chiesto conferme agli autisti di alcune ambulanze, che hanno riportato simili testimonianze. Un portavoce del governo libico ha diffuso un comunicato negando la veridicità di quanto denunciato da Human Rights Watch.
Le bombe a grappolo sono bombe contenenti un certo numero di submunizioni, le cosiddette bomblets, che all’esplosione dell’ordigno principale, il cluster, vengono disperse a distanza. Le submunizioni spesso però non esplodono all’impatto col suolo, ma restano sotterrate e invisibili trasformandosi in letali mine antiuomo, che restano letali per i civili anche molti anni dopo la fine di un conflitto. Dall’agosto del 2010 la legge internazionale vieta l’utilizzo delle bombe a grappolo a causa del numero di morti indiscriminati che può provocare tra i civili.