La crisi in Burkina Faso
Il presidente Compaoré avrebbe lasciato il paese dopo l'ammutinamento di parte dell'esercito
Questa notte alcune guardie del corpo del presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré, hanno sparato contro il complesso residenziale del presidente, per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi, in arretrato da mesi. Una fonte anonima ha detto all’Associated Press che il presidente non si trovava nell’edificio. Gli spari sarebbero venuti dalla caserma della guardia presidenziale. Non è chiaro se qualcuno è rimasto ferito o ucciso ma delle persone hanno visto uscire un’ambulanza dall’edificio diretta verso l’ospedale della capitale Ouagadougou.
L’AFP riporta che la casa del generale Dominique Diendiere, il capo dello staff del presidente, è stata incendiata. Due ore dopo l’ammutinamento qualcuno avrebbe sparato dei colpi contro la stazione della radio di Stato a Ouagadougou; le persone che erano al lavoro si sono nascoste nel palazzo e non ci sarebbero feriti. Altri disordini si sono verificati nel centro della capitale. L’AFP riporta che l’ammutinamento si sarebbe esteso in altre tre caserme e che il presidente avrebbe lasciato la capitale per rifugiarsi nella sua città natale, a pochi chilometri da Ouagadougou.
Il presidente Blaise Campaoré è un ex militare che ha preso il potere con un colpo di stato 23 anni fa: è stato rieletto a novembre con una maggioranza straordinaria ma l’opposizione ha denunciato la presenza di brogli. Negli ultimi tempi nel Paese ci sono state molte proteste antigovernative. Nella mattinata di ieri alcuni manifestanti avevano protestato contro l’aumento dei prezzi del cibo e contro lo stato dei diritti civili nel paese. Proteste simili si erano svolte anche nella settimana precedente. A marzo un corteo studentesco ha organizzato delle fiaccolate davanti agli edifici governativi in svariate città del paese per protestare contro la morte di un ragazzo in carcere. Il governo aveva detto che era morto di meningite, ma da subito molti hanno parlato di maltrattamenti in carcere. Lo scorso marzo un gruppo di soldati si è impadronito delle armi e ha devastato i negozi in diverse città e liberato soldati imprigionati per violenza sessuale.
Il Burkina Faso, che ha 16 milioni di abitanti, si trova al 161esimo posto su 169 della classifica delle Nazioni Unite che misura l’indice di sviluppo. L’analfabetismo è diffuso, il tasso di disoccupazione è altissimo e molte persone sopravvivono grazie a un’agricoltura di sussistenza.