Vittorio Arrigoni è stato ucciso
Il suo corpo è stato trovato in una casa a Gaza
Uomini del movimento Hamas hanno annunciato la scorsa notte di avere trovato il corpo di Vittorio Arrigoni, il volontario italiano a Gaza rapito ieri. La polizia di Hamas ha fatto irruzione in una casa dove sospettava Arrigoni fosse tenuto ostaggio e ne ha trovato il corpo dopo uno scontro con i sequestratori, riferisce l’Associated Press.
Il gruppo dei sequestratori aveva diffuso un video giovedì sera che mostrava Arrigoni catturato e bendato: “Victor, un giornalista italiano” (Arrigoni collaborava con il Manifesto e scriveva su un suo blog). Nel video si chiedeva la liberazione di aderenti e simpatizzanti al gruppo Tawhid e Jihad.
Il sequesto di Arrigoni è stato il primo rapimento di uno straniero dal 2007, ovvero da quando Hamas ha preso il controllo del territorio e ha voluto mostrare la capacità di ripristinare la sicurezza e l’ordine.
Vittorio Arrigoni aveva 36 anni ed era nato a Besana Brianza. Spiega Corriere.it che
era arrivato a Gaza nell’agosto del 2008, come inviato de «Il Manifesto», per raccontare il dramma che vivono i palestinesi della striscia di Gaza. In particolare celebre è stata la sua cronaca degli avvenimenti seguenti la nota operazione delle forze armate israeliane denominata «Piombo fuso». In quest’occasione Arrigoni riesce a mandare i suoi servizi dalla Striscia di Gaza sfruttando i pochi internet point funzionanti. «Vittorio Arrigoni ha iniziato a collaborare con noi mandando pezzi di cronaca sul conflitto a Gaza, dove si trovava come volontario di una ong», riferisce il vicedirettore del «Manifesto» Angelo Mastrandrea. «Pur non essendo un giornalista erano testimonianze in presa diretta – prosegue il vicedirettore del quotidiano – Quando è esploso il conflitto, gli abbiamo chiesto di fare un diario: erano cronache quotidiane molto vissute tanto che poi gli abbiamo proposto di metterle insieme per farci un libro, poi pubblicato, dal titolo “Restiamo Umani”».