Com’è andato il primo dibattito elettorale in Canada
Ignatieff ha cercato di mettere in difficoltà il premier Harper, ma non gli è riuscito molto bene
Ieri sera in Canada c’è stato il primo vero dibattito elettorale in vista delle prossime elezioni federali del 2 maggio. Il leader del Parito Liberale, Michael Ignatieff, ha cercato in tutti i modi di screditare il premier Stephen Harper accusandolo di «disonestà» e sostenendo che i canadesi non hanno più fiducia nella sua capacità di gestire l’economia del paese. Ma alla fine Harper se l’è comunque cavata abbastanza bene.
I giornali canadesi oggi scrivono che Ignatieff ha perso un’occasione per guadagnare punti su Harper, che è comunque riuscito a difendersi sostenendo che l’opposizione ha provocato una crisi di governo non necessaria e irresponsabile.
Per cambiare veramente il corso di questa campagna elettorale, Ignatieff avrebbe dovuto dare una peggiore impressione di Harper o quanto meno una migliore impressione di sé. E invece è difficile dire che abbia fatto passi significativi in nessuna delle due direzioni.
Lo scorso 25 marzo il parlamento canadese aveva votato compatto la mozione di sfiducia presentata da Ignatieff, e Harper era stato costretto ad andare dal Governatore Generale del Canada per chiedergli di sciogliere le camere e fissare nuove elezioni. La sfiducia era stata votata subito dopo la presentazione della nuova manovra finanziaria proposta dal governo.
Stephen Harper è al potere da cinque anni ma non è mai riuscito a ottenere la maggioranza assoluta in parlamento. Il suo governo è stato il più duraturo governo di minoranza della storia del Canada. Gli ultimi sondaggi danno comunque in vantaggio i Conservatori per le prossime elezioni, con il 40 percento delle preferenze. Il Partito Liberale per il momento sembra essere soltanto intorno al 30.