La manifestazione anti-nucleare in Giappone (foto)
Il più grande corteo degli ultimi dieci anni, a Tokyo, raccontato e fotografato da chi c'era
di Simone Pieranni
A occhio diecimila persone, quindicimila secondo gli organizzatori, hanno dato vita alla più grande manifestazione degli ultimi dieci anni in Giappone. Lo slogan più usato è stato “No al nucleare” ma il corteo ha mescolato sentimenti anti-nucleare alla rabbia contro la TEPCO e il governo giapponese, rei di avere informato a singhiozzo – e male, e chissà se veramente – la popolazione circa i rischi successivi al terremoto e allo tsunami che hanno colpito il nord del paese quasi un mese fa.
Giornata di sole, molte le famiglie e le persone per la prima volta in piazza a Koenji, quartiere fuori Tokyo, ma noto per la presenza di attivisti che vivacizzano da sempre la zona. Apertura punk del corteo (ma in testa a tutto una macchina della polizia, a controllare che tutto filasse liscio), chiusura più freak con soundsystem reggae: in mezzo c’era di tutto. La manifestazione è stata tagliata in più parti dai poliziotti, postisi come cuscinetto. Il corteo era quindi spezzato in sei o sette tronconi e in questo modo le persone hanno sfilato più raccolte a bordo della strada, consentendo di non bloccare il traffico.
La manifestazione fino a questo momento è stata ignorata dai media ufficiali giapponesi. Nel giorno della manifestazione, peraltro, gli schiaffi al governo democratico di Naoto Kan, non sembrano ancora finiti. Al premier, cui si rimprovera poca personalità nella gestione della crisi (qualche cartello oggi lo rappresentava marionetta nelle mani della TEPCO) potrebbe arrivare un altro brutto colpo dalle elezioni locali svoltesi oggi in alcune prefetture.