«Li mettano da qualche altra parte»
Le proteste e le devastazioni che hanno impedito l'arrivo dei migranti a Calambrone, in provincia di Pisa
Gli accordi stretti ieri dal governo italiano e quello tunisino comportano per certo una cosa: che la grandissima parte dei ventimila migranti arrivati in Italia dal Nordafrica nelle ultime settimane non sarà rimpatriata, almeno per i prossimi mesi. Questo pone il problema della loro collocazione, e abbiamo visto negli ultimi giorni quanto sia delicata e problematica la situazione nella tendopoli di Manduria, in provincia di Taranto. Poi ci sono i posti in cui le tendopoli o gli alloggi di fortuna non si riescono nemmeno a costruire.
A Calambrone, in provincia di Pisa, sia il sindaco che la Regione avevano deciso di utilizzare i locali di un ex ospedale come centro di accoglienza per ospitare qualche centinaio di migranti. Alcuni cittadini hanno costretto le autorità a fare marcia indietro: prima con un movimentato presidio di protesta il cui messaggio era semplicemente “portateli da un’altra parte”, poi facendo irruzione di notte nei locali dell’ex ospedale e devastandoli. La Regione aveva già speso diverse migliaia di euro per riqualificarli in vista dell’arrivo dei migranti. “Vandali della peggiore specie”, li ha definiti il presidente della Toscana Enrico Rossi. Sempre in provincia di Pisa, a Coltano, era stato accantonato un precedente progetto di costruzione di una tendopoli, ma per ragioni logistiche concrete. Quelle degli abitanti di Calambrone, a sentirle, sembrano tutta un’altra cosa. Il video è di Pisanotizie.