Venti persone uccise per il Corano bruciato
Il reverendo Terry Jones ha compiuto lo scellerato progetto di cui si parlò tanto l'anno scorso
Aggiornamento del 2 aprile, ore 10:09
Almeno altre cinque persone sono rimaste uccise durante una manifestazione a Kandahar, in Afghanistan, contro il rogo del Corano.
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Nella città di Mazar-i Sharif, nel nord dell’Afghanistan, migliaia di persone hanno assaltato gli uffici locali delle Nazioni Unite e hanno ucciso almeno otto stranieri. Gli scontri hanno portato anche alla morte di almeno dodici afghani. Il Wall Street Journal dice che gli stranieri uccisi di cui si ha notizia finora sono tre funzionari europei dell’ONU, tra cui due donne, e cinque gurkha nepalesi che erano di guardia. Staffan De Mistura, diplomatico italo-svedese a capo della missione ONU in Afghanistan, è partito subito in aereo per raggiungere la città.
Mazar-i Sharif è considerata una delle zone più tranquille del paese e già il prossimo luglio dovrebbe tornare sotto il pieno controllo dell’esercito afghano. La violenza è scoppiata dopo la preghiera di mezzogiorno del venerdì e sembra essere collegata al rogo del Corano che il pastore Wayne Sapp ha effettuato il 20 marzo, sotto la “supervisione” del più noto reverendo Terry Jones, dopo aver tenuto al libro sacro dell’Islam un processo fittizio. Jones ha anche postato sul suo sito alcune immagini del fatto, ma la notizia ha avuto pochissimo risalto sui mezzi di informazione occidentali, che invece se ne erano occupati tantissimo alla fine dell’anno scorso quando l’iniziativa era stata già minacciata.
– Puntate precedenti: tutti gli articoli del Post su Terry Jones