L’ONU riconosce la Palestina a settembre?
"Azioni unilaterali" se l'Assemblea Generale dell'ONU riconoscerà l'indipendenza della Palestina
Il governo israeliano avrebbe inviato una comunicazione diplomatica riservata ai quindici paesi membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU e a molte altre nazioni europee, minacciando di intervenire «con una serie di azioni unilaterali» se le Nazioni Unite, durante l’Assemblea Generale del prossimo settembre, riconosceranno l’indipendenza della Palestina, un obiettivo a cui l’Autorità Nazionale Palestinese lavora da tempo. Lo scrive Haaretz, che dice di avere avuto conferma della comunicazione riservata da alcuni diplomatici europei. Il ministero degli Esteri israeliano avrebbe anche ordinato a tutti i suoi rappresentanti residenti all’estero di organizzare una protesta diplomatica nelle loro rispettive sedi contro questa eventualità.
Israele sostiene che il sostegno internazionale guadagnato negli ultimi anni dalla causa palestinese abbia spinto la Autorità Nazionale Palestinese a rinunciare ai negoziati con Israele e puntare direttamente al riconoscimento internazionale della propria autorità. Il governo israeliano ha fatto sapere che un’eventualità del genere sarebbe in violazione con quanto stabilito dagli accordi di Oslo. Il messaggio del governo sarebbe stato inviato già da alcuni giorni, ma non sono ancora state precisate le «misure unilaterali» che lo stato israeliano sarebbe disposto a prendere in caso di riconoscimento internazionale dello stato palestinese. I negoziati tra Israele e Palestina sono in stallo da mesi. Lo scorso tredici marzo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania in risposta all’uccisione di una famiglia di coloni che abitava vicino a Nablus.
Settembre, in questo senso, sarà un mese molto importante. Lo scorso settembre Barack Obama aveva detto all’Assemblea Generale di augurarsi la partecipazione di un membro palestinese l’anno successivo. Lo scorso 2 settembre erano cominciati a Washington i colloqui tra israeliani e palestinesi, con l’impegno di portarli avanti per un anno. Inoltre, sempre il prossimo settembre il primo ministro palestinese Salam Fayyad dovrebbe concludere il suo pacchetto di interventi e riforme per il consolidamento e la costruzione di istituzioni per il futuro Stato palestinese.