Sunday Post
Tredici cose da leggere per chi vuole passare la prima domenica di primavera sul divano
È la prima domenica di primavera e voi lì a casa davanti al computer. Uscite, no? Ok, il tempo non è bello da tutte le parti. Magari siete in treno, in macchina e vi state spostando da qualche parte. Forse state lavorando. Oppure volete semplicemente passare una domenica sul divano, e chi v’ammazza. Comunque, le cose che bisogna sapere su questa domenica sono: che stasera ricomincia Report; che non c’è il campionato di calcio, visto che venerdì ha giocato la Nazionale; che bisogna cambiare l’ora, ve lo ricordiamo di nuovo, hai visto mai. Noi siamo qui: teniamo un occhio sulla Libia, ché ieri i ribelli hanno riconquistato due importanti città, e un occhio su tutto il resto. Se volete qualcosa da leggere, vi consigliamo le tredici cose più lette sul Post della settimana scorsa.
– L’autostrada giapponese riparata in sei giorni, due foto meglio di un editoriale
– Tutti i dubbi sulla guerra in Libia, compendio delle critiche non pregiudiziali all’intervento militare pubblicate dalla stampa internazionale
– A quante radiazioni siamo esposti?, uno schemino per evitare allarmismi inutili sulla cosiddetta “nube radioattiva”
– Usare Twitter, in 16 punti, una guida facile facile
– La Luna gigante, le foto della Luna di domenica scorsa, la più grande che abbiamo visto negli ultimi 18 anni
– Il Grande Maestro e il computer, la storia di Magnus Carlsen, numero due del mondo degli scacchi rivoluzionato
– Lo tsunami degli oggetti, una raccolta di foto di cose impigliate nel fango e nelle rovine provocate dallo tsunami in Giappone
– I migliori sette supercut, tra cui tutti i fuck di Pulp Fiction e tutti i what? di Lost
– Siamo molto piccoli, foto aeree delle texture che ci siamo costruiti intorno e di cui facciamo parte
– I disponibili, editoriale del Post sulla mercantile nomina a ministro di Saverio Romano
Dai blog del Post:
– Bocconi, di Makkox
– Cinque stupidaggini sulla Libia, di Giovanni Fontana
– Il più famoso poster di tennis di sempre, di Enrico Maria Riva
foto: AP Photo/Mel Evans