Yahoo contesta l’ordinanza sui film pirata

La tesi che un motore di ricerca sia responsabile dei siti che linka è in contrasto con i principi e le norme vigenti

Due giorni fa il Tribunale di Roma ha ordinato a Yahoo di rimuovere dalle proprie pagine di ricerca i link che rimandano a copie pirata di un film i cui distributori avevano denunciato la società, e che ora chiedono anche un ampio risarcimento. Ma Yahoo, assieme all’opinione di molti esperti delle cose di internet, contesta la decisione del giudice. Lo spiega il Sole 24 Ore.

S’infuocano i toni e si va verso lo scontro frontale, tra i protagonisti di una vicenda processuale seguita con molta attenzione da utenti internet e addetti ai lavori nelle scorse ore. Yahoo! infatti ha appena annunciato che si opporrà all’ordinanza (presenterà reclamo) che la costringe a rimuovere, dal proprio motore di ricerca, i risultati non ufficiali relativi al film About Elly.
Quella del Tribunale di Roma è una decisione che “riguarda la responsabilità legale diretta per i risultati delle ricerche online e ha forti conseguenze restrittive sulla libertà di espressione”, scrive Yahoo! Italia. Di contro, alza i toni anche Pfa, l’azienda che distribuisce il film: annuncia che la prossima settimana avvierà l’azione di merito per chiedere i danni, che stima in circa un milione di euro. Intanto, è ormai disponibile il testo integrale dell’ordinanza. Il testo conferma i punti cardine della vicenda: il giudice ha deciso in tal senso perché Yahoo!, pur essendo messo al corrente della presenza di link a pagine dove era possibile scaricare o vedere illegalmente il film, non li ha rimossi. Così il Tribunale ha considerato Yahoo! facilitatore della violazione di copyright.
Adesso si apprende la versione di Yahoo!, che non ha rimosso i link perché “il pretendente non ha fornito indicazione del nome o dell’URL dei siti illegali, nonostante un’ingiunzione in merito”.

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