Chi sta dove, sulla Libia
La mappa dell'Economist con gli stati che partecipano all'intervento militare e quelli contrari
L’Economist ha raccolto in una mappa le posizioni degli Stati principalmente coinvolti nell’operazione militare in Libia e i paesi che si sono dimostrati contrari all’intervento militare iniziato sabato scorso. Francia e Gran Bretagna hanno spinto per effettuare la missione in tempi brevi e il voto della Lega Araba dello scorso 12 marzo, dove si chiedeva l’istituzione di una no-fly zone da parte dell’ONU, ha reso più semplice il raggiungimento di un accordo con i paesi occidentali per l’intervento.
La mappa spiega perché grandi paesi come Russia, Cina e India abbiano deciso di dichiararsi contrari all’intervento, mentre altri stati abbiano mantenuto un atteggiamento più cauto come la Germania e la Turchia. Durante le votazioni sulla Libia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Russia non ha usato il proprio potere di veto optando invece per l’astensione, il primo ministro Vladimir Putin si è dimostrato molto contrario all’attacco, ricevendo qualche critica dal presidente Dimitri Medvedev. Anche la Cina non ha opposto il veto presso l’ONU, principalmente per ragioni commerciali legate al petrolio, nonostante sia quasi sempre contraria a interventi militari contro stati sovrani.