La fioritura del giglio

Un gruppo di ricerca di Harvard ha ripreso per quattro giorni l'apertura di un bocciolo, scoprendo cosa lo fa "esplodere"

Un gruppo di ricercatori dell’università di Harvard ha deciso di riprendere la fioritura dei gigli per capire qualcosa di più sul meccanismo che fa aprire i loro boccioli. La ricerca è stata da poco pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences in tempo per l’arrivo della primavera, iniziata (almeno astronomicamente) lo scorso 21 marzo.

Dopo aver effettuato le riprese, i ricercatori hanno fatto diverse misurazioni grazie ai fotogrammi del filmato, scoprendo che i petali del giglio crescono più rapidamente sui bordi rispetto al centro. Questo fa sì che il bocciolo inizi a gonfiare fino a “esplodere” e ad aprirsi.

Per effettuare le misurazioni, i ricercatori hanno segnato alcuni punti sul bocciolo del giglio (Lilium casablanca) che hanno poi consentito di rilevare le modiche nella forma e nella grandezza dei petali nel momento della fioritura. Il fatto che i petali siano più lunghi ai bordi che al centro spiega anche perché questi sono ondulati e frastagliati. Lungo i bordi i petali sono fino al 40% più lunghi rispetto alla loro parte centrale.

Il filmato è stato realizzato nel corso di quattro giorni e mezzo di riprese. Secondo Haiyi Liang, che ha collaborato allo studio, i dati raccolti sulla fioritura del giglio potrebbero essere usati per la progettazione di interruttori e motori dalle piccole dimensioni (attuatori).