Il Sole 24 Ore torna all’antico
L'editoriale del nuovo direttore Roberto Napoletano
Oggi Roberto Napoletano firma il suo primo numero alla direzione del Sole 24 Ore, dopo l’uscita dal giornale di Gianni Riotta. L’editoriale, a cominciare dall’attacco, è pieno di richiami all’identità del Sole 24 Ore, che secondo il nuovo direttore dovrà evitare “accuratamente di diluire i suoi cromosomi naturali in una circolazione di sangue misto che ne metta in gioco l’identità”.
Non c’è nulla di più nuovo che tornare all’antico. Ricordo le confidenze di uno dei vecchi di questo giornale. Dicevano più o meno così. Nessuno può pensare di conoscere davvero l’Italia se non legge Il Sole 24 Ore, il suo racconto quotidiano dell’economia e della finanza, il suo bagaglio di informazioni preziose per il ceto professionale e il mondo del lavoro autonomo, una politica di contenuti e una proposta culturale impegnativa. Così come Il Sole 24 Ore non può dire di svolgere la sua funzione se non conosce ed esprime profondamente l’Italia, se non la racconta con la cifra del rigore e della competenza e con le armi affilate del giornalismo d’inchiesta evitando accuratamente di diluire i suoi cromosomi naturali in una circolazione di sangue misto che ne metta in gioco l’identità.
Ogni giornale ha un’anima, quella del Sole 24 Ore è figlia di una lunga storia di successi che ha la sua forza nell’economia, in tutta l’economia, nel libero mercato, nell’orgoglio delle imprese che contribuiscono a fare dell’Italia il quinto Paese al mondo per valore aggiunto manifatturiero, ma anche in una cronaca puntuale e mai supina delle vicende della finanza e dei suoi protagonisti e in un affaccio importante sul mondo. Dietro quest’anima il valore primario di una proprietà che garantisce indipendenza e autonomia alla direzione e alla redazione.