Il problema della guerra in Libia
Quinta notte di bombardamenti sulla Libia, ma l'offensiva dell'esercito di Gheddafi continua
Gli aerei della coalizione internazionale hanno bombardato la Libia per la quinta notte consecutiva ma non sono ancora riusciti a fermare l’offensiva di terra dell’esercito di Gheddafi, che continua a tenere sotto assedio Misurata, Ajdabiya e Zintan. Tripoli è stata colpita da otto bombardamenti nella notte tra mercoledì e giovedì e una nona forte esplosione è stata sentita questa mattina. Il regime di Gheddafi accusa le forze internazionali di avere colpito un quartiere residenziale uccidendo decine di persone. Alcuni giornalisti questa mattina stono stati portati in un ospedale a vedere diciotto corpi carbonizzati: «Militari e civili sono stati attaccati dai crociati colonialisti», si legge in un comunicato diffuso dal governo. Le forze internazionali smentiscono e confermano invece che nessun civile è morto durante gli attacchi aerei.
Intanto a Misurata i carri armati di Gheddafi sono tornati in città durante la notte e hanno iniziato a sparare nelle zone vicino all’ospedale. L’ufficio del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Libia, Rashid Khalikov, ha detto che 45 persone, compresi 4 bambini, sono stati uccisi da lunedì solo a Misurata in scontri fra ribelli e forze governative. La città a circa duecento chilometri da Tripoli, la terza più grande della Libia, è sede di una delle maggiori raffinerie petrolifere del paese ed è ormai rimasta uno dei pochi baluardi della resistenza contro il regime nella Tripolitania.
A Zintan, circa cento chilometri a sudovest della capitale, le forze di Gheddafi hanno ripreso gli attacchi portando nuovi carri armati e soldati. E anche ad Ajdabiya continuano gli scontri tra insorti e esercito. Nonostante i bombardamenti degli ultimi giorni abbiano costretto le forze del regime ad arretrare, i ribelli non sono ancora riusciti a riprendere il controllo della città. Ajdabiya si trova 160 chilometri a sud di Bengasi, la roccaforte della protesta contro Gheddafi.