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  • Mercoledì 23 marzo 2011

Nel frattempo in Giappone, punto per punto

A Tokyo lo iodio radioattivo nell'acqua può essere pericoloso per i neonati, le esportazioni di cibo sono vietate e l'industria è ferma

Vittime
Le stime ufficiali parlano di 8.450 morti, 2.701 feriti e di 12.909 persone ancora disperse nelle otto prefetture maggiormente colpite dal terremoto e dallo tsunami. Le cifre cambiano continuamente e secondo i media giapponesi il numero di vittime sarà molto più alto delle stime fino a ora diffuse.

Nucleare
La centrale di Fukushima I rimane la priorità per la sicurezza nucleare nel nord del Giappone. Negli ultimi giorni ci sono stati notevoli progressi ed entro domani la maggior parte dei sei reattori dovrebbe avere il sistema di raffreddamento nuovamente funzionante, così da ridurre la possibilità di nuove fughe radioattive e di esplosioni. Il reattore 2 rimane il più difficile da rimettere in sesto perché alcuni sistemi sono rimasti sommersi in seguito alle operazioni di raffreddamento di emergenza degli ultimi giorni. Dall’edificio del reattore 3 nelle ultime ore sono uscite diverse fumate scure, tanto da obbligare le squadre dei tecnici ad allontanarsi dalla zona.

Acqua
I livelli di iodio-131 (radioattivo) nell’acquedotto di Tokyo sono più alti del solito. Non c’è un pericolo diretto per la salute degli adulti, ma il responsabile delle acque della città ha consigliato ai genitori di non dare l’acqua del rubinetto ai neonati per precauzione. I livelli di iodio sono di 210 becquerel per litro, quasi il doppio rispetto ai limiti stabiliti per i neonati. Lo stesso consiglio è stato anche dato per gli abitanti di Mitaka, Tama, Musashino, Machido e Inagi a ovest di Tokyo.

Cibo
Le analisi hanno evidenziato livelli di radioattività superiore ai limiti stabiliti dalla legge in una decina di tipi di vegetali prodotti nella prefettura di Fukushima. La loro vendita è stata vietata per ragioni di sicurezza. Sono state bloccate anche le importazioni di prezzemolo e latte dalla prefettura di Ibaraki nel resto del paese. Gli Stati Uniti hanno annunciato che bloccheranno le importazioni di latte e prodotti freschi dalle aree colpite dall’incidente di Fukushima I.

La Cina ha deciso di controllare a campione le importazioni, Hong Kong controlla tutte le importazioni di cibo fresco, la Malesia anche ma non prevede limitazioni. Le Filippine fanno test a campione, così anche Singapore, mentre in Corea del Sud stanno seriamente pensando di fermare le importazioni dalle aree colpite. Taiwan ha chiesto ai pescherecci di tenersi lontani dalle acque in prossimità della prefettura di Fukushima.

Auto
Toyota ha una dozzina di impianti fermi e rimarranno così fino a sabato. La sospensione ha causato la produzione di 140mila veicoli in meno. Honda rimane ferma fino al 27 marzo anche a causa dell’indotto, quasi del tutto fermo. Mazda non ha ancora annunciato quando riavvierà la produzione a Hiroshima e Yamaguchi, ma nei due stabilimenti ha comunque ripreso a costruire i ricambi. Suzuki rimane chiusa probabilmente fino a domani, ma uno stabilimento per la produzione dei motori rimane aperto grazie alle scorte dei componenti.

Elettronica
Sony sarà costretta a ridurre il ritmo della produzione nei suoi stabilimenti del Giappone centrale e meridionale a causa della mancanza di componenti. Sei stabilimenti al nord sono ancora fermi. Toshiba ha una fabbrica ferma a Iwate, Canon ha sospeso la produzione per mancanza di componenti, NEC ha ripreso la produzione nei quattro stabilimenti colpiti dal terremoto, Nikon ripartirà negli stabilimenti del nord entro la fine del mese, ma ci vorrà tempo per tornare ai soliti livelli di produzione perché mancano i pezzi e spesso la corrente. Panasonic ha diverse fabbriche chiuse a nord e non è chiaro quando ripartiranno.

Inchiostro
L’emittente televisiva giapponese NHK segnala che nei prossimi giorni i quotidiani potrebbero rimanere senza inchiostro. I produttori di inchiostro hanno chiesto agli editori dei giornali di stampare meno pagine e di ridurre il numero di pagine a colori. Alcuni stabilimenti che producevano un componente chimico fondamentale per realizzare l’inchiostro per i giornali sono chiusi da giorni a causa dello tsunami e le scorte di inchiostro potrebbero finire entro un mese.

Ambasciate
Numerosi paesi hanno deciso di trasferire il loro personale diplomatico nel sud del Giappone, sia per ragioni logistiche sia per tenersi lontani da Fukushima I. Sono una trentina le ambasciate che sono state trasferite da Tokyo in altre aree del paese. Quella italiana è rimasta al suo posto.

Elezioni
Nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima era previsto un turno di elezioni locali per il mese di aprile. Per ovvie ragioni, il ministero degli Interni ha deciso di rimandarle.

Orfani
Il ministero del Welfare ha annunciato che elaborerà un piano per dare aiuto alle centinaia di bambini rimasti senza una famiglia a causa del terremoto e dello tsunami. Nelle aree colpite non ci sono più uffici comunali, stazioni di polizia e altre risorse per tenere traccia di chi è rimasto senza una famiglia. Il governo sta inviando 400 funzionari in 55 amministrazioni locali per dare una mano.

Sciame sismico
Ogni giorno si registrano decine di scosse nell’area settentrionale del Giappone. Le più intense raggiungono magnitudo 6 e sono chiaramente avvertite dalla popolazione, che teme l’arrivo di nuove onde anomale.

Ricostruzione
Il terremoto e lo tsunami che hanno devastato le prefetture settentrionali del Giappone hanno causato enormi danni ad edifici e infrastrutture. Per la ricostruzione si stima ci vorranno tra i 200 e i 300 miliardi di dollari. La stima è del governo giapponese e potrebbe aumentare ulteriormente.