Farsi comprare dagli stranieri fa bene all’economia italiana
Lo spiega Lavoce.info, in mezzo ai pianti per l'acquisto francese di Parmalat
Ieri la società francese Lactalis ha raccolto la quota di Parmalat controllata da tre fondi esteri portando così la sua partecipazione al 29% e mettendosi in una posizione di grandissima forza nella battaglia per la conquista di Parmalat che coinvolge anche gruppi italiani come Ferrero. Ma mentre su molti giornali si esprimono timori per questa “francesizzazione” di una società italiana, sul sito di economia Lavoce.info Fabiano Schivardi fa una valutazione opposta.
Ci risiamo. Puntuale come l’influenza, torna la difesa dell’italianità delle imprese, nel cui nome sono state commesse già molte scempiaggini. Questa volta il casus belli è Parmalat, un’impresa con tanta liquidità in pancia da attrarre potenziali scalatori come le api al miele.
La giustificazione per introdurre norme che scoraggino scalate di investitori esteri è la mancanza di reciprocità da parte degli altri paesi. Negli anni recenti in effetti non mancano esempi in cui i governi dei nostri partner, particolarmente Francia e Germania, hanno adottato politiche protezionistiche in casi simili. Pretendere reciprocità di trattamento, e un insieme di regole chiare, condivise e rispettate a livello europeo, è giustissimo. È scorretto che in un settore energetico privatizzato e liberalizzato a livello europeo ci sia un monopolista pubblico francese, assolutamente non contendibile, che porta avanti politiche di acquisizione aggressive.
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