Il presidente dello Yemen minaccia una guerra civile
Il presidente dello Yemen minaccia una guerra civile se lui sarà costretto a dare le dimissioni
Il presidente dello Yemen Abi Abdullah Saleh ha accusato i generali dell’esercito passati dalla parte dei manifestanti di cospirazione contro lo stato e avvertito che il paese precipiterà nella guerra civile se lui sarà costretto a dare le dimissioni. «Quelli che stanno cercando di prendere il potere con un golpe dovrebbero sapere che è impossibile», ha detto ieri durante un discorso trasmesso dalla televisione di stato «la nostra madrepatria diventerebbe instabile, ci sarebbe una guerra, una guerra civile sanguinosa. Dovrebbero rifletterci attentamente».
Lunedì tre generali dell’esercito avevano annunciato il loro passaggio dalla parte dei manifestanti e dispiegato i loro soldati a protezione della folla radunata nelle strade della capitale Sana’a. In un primo momento sembrava che la svolta fosse stata l’esito di un negoziato tra esercito e governo, e che il presidente avrebbe a breve dato le dimissioni. Ma poche ore dopo i generali rimasti fedeli al governo sono intervenuti con i carri armati circondando il palazzo presidenziale, chiarendo che non tutto l’esercito stava sostenendo la rivolta. Ieri il presidente Saleh ha detto che si dimetterà alla fine dell’anno, ma l’annuncio non ha placato le proteste dei manifestanti che vogliono le sue dimissioni subito.
In Yemen le proteste della popolazione continuano da oltre un mese. La situazione è precipitata dopo il massacro di venerdì scorso, quando cinquantadue manifestanti sono stati uccisi dall’esercito che aveva iniziato improvvisamente a sparare sulla folla riunita in una piazza vicino all’università. Sabato alcune tra le tribù più potenti del paese avevano chiesto al presidente Saleh di dimettersi e accontentare le richieste della popolazione.