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  • Domenica 20 marzo 2011

Nove giorni dopo in Giappone

Una piccola buona notizia da Fukushima e una cattiva dal resto del paese: sale la stima delle vittime

A survivor talks on the telephone next to a billboard filled with notes by relatives for people missing since the March 11 earthquake and tsunami, at the reporting centre in the city of Kamaishi in Iwate prefecture on March 20, 2011. Crews fighting to cool reactors at Japan's stricken nuclear plant hoped on March 20 to switch partial power back on after a natural disaster that has left nearly 20,000 people dead or missing. AFP PHOTO / ROSLAN RAHMAN (Photo credit should read ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images)
A survivor talks on the telephone next to a billboard filled with notes by relatives for people missing since the March 11 earthquake and tsunami, at the reporting centre in the city of Kamaishi in Iwate prefecture on March 20, 2011. Crews fighting to cool reactors at Japan's stricken nuclear plant hoped on March 20 to switch partial power back on after a natural disaster that has left nearly 20,000 people dead or missing. AFP PHOTO / ROSLAN RAHMAN (Photo credit should read ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images)

La polizia giapponese ha annunciato che i morti accertati causati dal terremoto e dallo tsunami sono 8,133, mentre le persone disperse sono ancora 12,272. Dato che sono passati nove giorni dal terremoto, il numero delle vittime potrebbe quindi salire a 20 mila, di cui 15 mila solo nella prefettura di Miyagi, una delle più colpite. Circa 400 mila persone – di cui 100 mila bambini – sono rifugiate nei centri di accoglienza allestiti dal governo per chi è rimasto senza casa. I sopravvissuti devono fare i conti con le temperature sempre più basse e la neve che ha colpito alcune zone, con la mancanza d’acqua, elettricità, benzina e con la scarsità di cibo. Il sistema telefonico è crollato e in molte zone del Paese le persone sono costrette a stare in fila per ore per poter fare una telefonata. Lo stesso per ottenere una tanica di benzina.

Nel frattempo continuano i tentativi di raffreddare i reattori della centrale nucleare di Fukushima I. I tecnici sono riusciti a collegare delle linee di alimentazione ai reattori 1 e 2 ma non è chiaro se riusciranno a far riavviare le pompe, ferme da più di una settimana. L’agenzia di stampa Kyodo riporta che oggi le vasche del materiale nucleare dei reattori 5 e 6 sono state raffreddate. Nel frattempo, alcuni mezzi anti-incendio stanno ancora irrorando i reattori con tonnellate di acqua di mare per cercare di raffreddarli, un’operazione che potrebbe continuare per i prossimi mesi. Nelle ultime ore la pressione nel reattore 3, uno di quelli che sta dando più problemi, sembra essere aumentata: è necessario farla diminuire ma la fuoriuscita di vapore potrebbe provocare una nuova fuga di sostanze radioattive.

ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images