Il ballottaggio ad Haiti
Si vota oggi, si sfidano un cantante rap e una ex first lady
Oggi ad Haiti si vota per il ballottaggio delle elezioni presidenziali. Il primo turno si era svolto il 28 novembre: diciotto candidati si erano sfidati mentre nel paese era in corso un’epidemia di colera e con ancora gli effetti del devastante terremoto che nel gennaio 2010 uccise quasi duecentomila persone. Le operazioni di voto si erano svolte in modo caotico e in una situazione tutt’altro che stabile, tra accuse di brogli ed episodi di violenza, tanto che tredici candidati avevano chiesto di annullare il voto. Il ballottaggio era stato fissato il 16 gennaio ma è stato rinviato più volte per permettere il riconteggio dei voti e decidere quali candidati ammettere al ballottaggio.
Oggi si sfidano Michel Joseph Martelly, detto Sweet Micky, un musicista rap di 50 anni celebre per le sue performance eccentriche e da poco entrato in politica, e l’ex first lady Mirlande Manigat, 70enne, studiosa di diritto costituzionale e moglie dell’ex presidente Leslie Manigat. L’elezione è resa incerta dal ritorno dell’ex presidente Jean-Bertrand Aristide che potrebbe destabilizzare i già precari equilibri politici della nazione. Un eventuale sostegno da parte di Aristide a uno dei due candidati potrebbe favorirlo enormemente; allo stesso modo se Aristide dovesse invitare i suoi sostenitori a boicottare il voto, potrebbe scatenare nuove proteste con il rischio di annullare le elezioni. Il clima è tutt’altro che tranquillo: ieri sera il cantante hip hop Wyclef Jean, uno dei principali sostenitori di Martelly, è stato ferito alla mano da un colpo di fuoco durante un comizio.
I due candidati hanno un programma politico simile: promettono di garantire il diritto universale all’istruzione in un paese dove solo un bambino su due va a scuola, di costruire nuove case e di dare una spinta alla crescita economica. Il vincitore dovrà fare i conti con il partito del presidente uscente René Preval, che è in maggioranza sia alla Camera che al Senato. Inoltre dovrà cercare di risollevare il paese dalle conseguenze del terremoto che colpì Haiti più di un anno fa: un milione e mezzo di abitanti vive ancora all’interno di tende e ripari improvvisati, che hanno contribuito ad aumentare le già precarie condizioni igieniche dei centri abitati e favorito il diffondersi del colera che da ottobre ha fatto oltre tremila vittime.
AP Photo/Ramon Espinosa