I giornali sportivi soffrono meno la crisi
L'Economist spiega perché le testate che si occupano di sport possono essere un buon esempio per gli altri quotidiani
La crisi dell’editoria sta mettendo in difficoltà i giornali di mezzo mondo, ma non tutti allo stesso modo. I quotidiani sportivi non sono naturalmente del tutto immuni dalla crisi, dice l’Economist, ma sembrano avere sofferto molto meno le sue conseguenze.
In Spagna, mentre negli ultimi quattro anni i lettori di El Mundo ed El País sono calati, i quotidiani sportivi come As, Sport e Marca hanno aumentato decisamente la loro diffusione: il madrileno Marca è cresciuto del 20% arrivando a 2,9 milioni di lettori giornalieri nel 2010. Sul web i numeri sono ancora più chiari. La versione online di Marca ha avuto una media di 27 milioni di visitatori unici al mese, un numero enorme per un sito spagnolo. Sul caso spagnolo incidono sicuramente i successi della nazionale agli ultimi mondiali di calcio, ma anche nel nostro paese, che ha meno vittorie da festeggiare, la Gazzetta dello Sport registra una media quotidiana di 4,3 milioni di lettori per l’edizione cartacea, più di tutti gli altri quotidiani italiani.
Le ragioni di questo successo sono varie. Una pare risiedere nel rapporto che hanno gli appassionati di sport con i mezzi di comunicazione: secondo una ricerca commissionata da ESPN tre anni fa sul consumo dei media sportivi da parte degli americani, chi segue uno sport passa il doppio del tempo davanti alla televisione, sente il doppio la radio e in generale si informa di più rispetto alla media. Secondo l’Economist, i giornali sportivi hanno due vantaggi ulteriori rispetto ai quotidiani generalisti: fanno un utilizzo più disinvolto della pubblicità e sono più attenti verso i propri lettori, cercandone attivamente il coinvolgimento e accogliendone i suggerimenti.
Il successo dei quotidiani sportivi indica che internet non ha improvvisamente fatto diventare obsoleto il giornale di carta, ma che il principale cambiamento sta nei modi dell’informazione. I consumatori sembrano essere sempre meno interessanti a quotidiani che raccolgono insieme notizie nazionali e internazionali, previsioni del tempo e programmi tv, per preferire invece quelli che forniscono solo un genere di informazioni, e che lo fanno particolarmente bene.