L’uomo dell’LSD
La vita di Owsley Stanley, leggendario distributore di droghe nella California degli anni Sessanta
Il Wall Street Journal racconta l’avventurosa storia di Owsley Stanley, leggendario produttore e distributore di LSD nella California degli anni Sessanta, morto nei giorni scorsi.
Stanley è noto per avere distribuito, spesso gratuitamente, migliaia – alcuni sostengono milioni – di dosi di LSD durante i concerti. Era convinto di dare un grande contributo alla società introducendo una nuova forma di consapevolezza.
Fu arrestato più volte e infine condannato per possesso di droga nel 1969. «Sono stato condannato per qualcosa per cui avrei dovuto ricevere un premio», disse al San Francisco Chronicle nel 2007 «stavo solo svolgendo un servizio per la comunità». Stanley era il figlio ribelle di una nota famiglia del Kentucky, di cui suo nonno era stato anche governatore. Cacciato dalla Charlotte Hall Military Academy per avere «intossicato l’intero campus» con un mix di alcol e droga, frequentò brevemente l’Università della Virginia dopo essersi iscritto a ingegneria. Poco dopo si arruolò nell’aviazione e iniziò a lavorare al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, dove si occupava soprattutto di elettronica. A metà degli anni Sessanta si era già sposato due volte e aveva avuto due figli.
Si trasferì a Berkeley e andò a vivere insieme a uno studente di chimica che lo aiutava a sintetizzare l’LSD in un laboratorio improvvisato nella loro casa. Nel frattempo, grazie all’esperienza nel campo dell’elettronica maturata a Pasadena, iniziò a lavorare come tecnico audio per molti gruppi musicali tra cui i Grateful Dead, Janis Joplin e gli Allman Brothers. I concerti gli diedero l’occasione per iniziare a distribuire LSD a un numero sempre maggiore di persone. Presto diventò così famoso che la gente iniziò ad associare il suo nome all’acido più potente in circolazione in quegli anni. Tom Wolfe parlò di lui nel libro “L’Acid Test al Rinfresko Elettriko” e disse che era stato proprio Stanley a fornire le droghe per l’Electric Kool-Aid Acid Test di Watts del 1966. La leggenda narra anche che Jimi Hendrix scrisse il pezzo “Purple Haze” dopo avere bevuto uno dei suoi miscugli.
Uscì di prigione dopo due anni e decise di trasferirsi in Australia, dove si dedicò alla realizzazione di gioielli e ceramiche che negli ultimi anni aveva iniziato a vendere online. Recentemente aveva detto di credere che le sostanze psichedeliche avessero il potere di «rinnovare la nostra connessione con il pianeta in cui viviamo e con le sue forme di vita». Predicava una dieta puramente carnivora, sostenendo che carboidrati e vegetali fossero letali. Imputava un suo recente infarto ai broccoli che la madre gli aveva fatto mangiare da bambino. È morto a 76 anni in un incidente d’auto nel Queensland, in Australia.