L’indice di probabilità delle rivoluzioni
Una nuovo grafico interattivo dell'Economist permette di calcolare e pesare le cause delle rivolte
L’Economist si spinge un passo più in là con ognuna delle sue apprezzate tabelle, infografiche e grafici interattivi. Uno di questi, pubblicato ieri, permette di calcolare una specie di indice di probabilità delle rivoluzioni. Da una parte ci sono i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, dall’altra parte ci sono una serie di criteri che sono unanimemente ritenuti influenti nella forza dei movimenti antigovernativi: gli anni passati al potere da un regime, la percentuale di popolazione con meno di 25 anni, il reddito medio, la diffusione della corruzione, la libertà di stampa, la diffusione di Internet, eccetera. Incrociando tutti questi dati, decidendo quali variabili prendere in considerazione e quale peso dargli, si ottiene una lista dei paesi in cui sono più probabili le proteste antigovernative. Cliccando sul singolo paese, invece, si ottiene una scheda con i propri valori per ognuna delle voci elencate a destra.