I passatempi della Corte Suprema
Negli Stati Uniti, i giudici della Corte Suprema processano il colonnello Custer, Socrate e Napoleone
Il Wall Street Journal ha raccontato ieri della passione dei giudici della Corte Suprema americana per la ricostruzione di querelle storiche sul piano giuridico: un’idea che ha avuto seguito ed esempi in altri paesi del mondo e anche in Italia, ma che in questo caso coinvolge i più importanti tutori della giustizia negli Stati Uniti. I nove giudici si sono dedicati di recente a Enrico V, Socrate e Napoleone. Al Bovard Auditorium di Los Angeles, lo scorso 31 gennaio, i milleduecento posti (con biglietti che andavano dai trenta ai cento dollari) erano tutti occupati per assistere al “Processo ad Amleto”. L’evento di beneficenza era opera di Anthony Kennedy, che è giudice della Corte Suprema da ventitré anni, nominato da Ronald Reagan. Quando gli venne l’idea per la prima volta, all’inizio degli anni ’90, il giudice voleva scrivere uno spettacolo teatrale, ma poi pensò di mettere in scena un vero e proprio processo. Amleto è accusato dell’omicidio di Polonio, e il caso ruota intorno al giudizio di sanità mentale, con tanto di perizie psichiatriche per convincere i giudici (tra i quali il viceprocuratore distrettuale che sta perseguendo Lindsay Lohan per taccheggio) e i giurati (tra cui l’attrice premio Oscar Helen Hunt).
Il processo di gennaio non è andato bene per il principe, impersonato dall’attore televisivo Graham Hamilton: è stato dichiarato colpevole a larga maggioranza, con dieci voti a due. Amleto era difeso da Blair Berk, molto celebre per essere stata l’avvocato di Mel Gibson nel processo per maltrattamenti alla sua ex-fidanzata Oksana Grigorieva. Mel Gibson, che era presente in sala, conosce molto bene sia le aule di tribunale, sia il personaggio di Amleto, che ha impersonato nell’adattamento cinematografico di Zeffirelli del 1990.
I giudici della Corte Suprema apprezzano molto i finti processi per beneficenza, che danno loro l’occasione per leggere Shakespeare invece di noiosi incartamenti di centinaia di pagine. E così si lasciano prendere la mano: la giudice Ruth Bader Ginsburg, 78 anni e alla Corte Suprema da diciassette, ha indossato un’uniforme da maggiore generale per presiedere la corte marziale del colonnello Custer. Il giudice Samuel Alito, nominato da George W. Bush, ha processato Socrate per aver corrotto la gioventù di Atene. Antonin Scalia, il membro della Corte Suprema in carica da più tempo, ha celebrato un processo in francese a Thomas Jefferson e Napoleone, alla sbarra per aver cospirato per distruggere la cultura francofona in America.
C’è chi non è contento di questo passatempo dei giudici. L’ex-senatore Arlen Specter ha combattuto a lungo per ottenere che le udienze della Corte Suprema vengano trasmesse in pubblico: ma mentre questo resta vietato, i finti processi vengono registrati dal 1987. “Credo che sarebbe più importante far vedere al pubblico la corte nel processo Bush contro Gore” brontola Specter “dovrebbero lasciare Amleto alle scuole superiori”.