Cosa succede al Sole 24 Ore
Il direttore non si è dimesso, ma minaccia di farlo se l'azienda non gli dà retta
Sabato c’è stata una grande agitazione di notizie false sul direttore del Sole 24 Ore nelle redazioni e nelle agenzie. Qualcuno ha fatto circolare la voce di una lettera di dimissioni presentata da Gianni Riotta, le cui sorti e quelle del suo giornale sono da mesi su un ottovolante di ipotesi e svolte possibili. E le dimissioni di Riotta sono diventate notizia per qualche ora, prima che l’interessato smentisse di averle presentate.
Probabile che la notizia fosse stata diffusa da qualcuno dei coinvolti nella guerra in corso nel giornale e nell’azienda e che sarebbe sbagliato semplificare in pro Riotta e contro Riotta. Lo stato di crisi e i tagli conseguenti, il sospeso progetto del tabloid, le competizioni tra i giornalisti, i tormenti di un’azienda che ha un sacco di pensieri ed equilibri a cui badare sono elementi di una situazione da tempo turbolenta e con fazioni assai confuse.
Però una notizia c’era, forzata in quel modo. Riotta ha chiesto all’azienda di approvare un “pacchetto innovazione”, ovvero un articolato progetto di maggiore efficacia della conduzione del giornale e del suo rinnovamento a fronte delle difficoltà attuali (nel cui progetto stanno la ripresa del cambio di formato, il ripensamento del magazine, un sito web professionale di servizio sui temi economici ed amministrativi): dicendo esplicitamente che la sua decisione di proseguire a fare il direttore del Sole 24 Ore è vincolata all’accettazione di queste condizioni. E l’AdnKronos ha scritto che il Consiglio di Amministrazione che si riunisce domani avrebbe il ruolo del direttore all’ordine del giorno, ma senza segnalare la fonte. Già oggi se ne potrebbe sapere qualcosa di più.