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  • Sabato 12 marzo 2011

Cosa è successo oggi in Giappone

Nel paese è notte, ma i soccorsi continuano nelle città distrutte con centinaia di morti, migliaia di dispersi e la paura per le centrali nucleari in avaria

di Emanuele Menietti

Ricapitoliamo. La giornata di oggi in Giappone è stata caratterizzata dall’organizzazione dei soccorsi e dalla grande attenzione per lo stato di due centrali elettriche nucleari nella prefettura di Fukushima. C’è stata una forte esplosione nell’impianto Fukushima I che ha portato alla formazione di una grande nube bianca di vapore. Le autorità giapponesi hanno fissato la gravità dell’incidente al livello 4 su 7 della scala INES sugli incidenti nucleari, ma non è chiaro se si tratti di una valutazione corretta perché le notizie su quanto effettivamente accaduto sono ancora frammentarie.

Il timore di una contaminazione nucleare a causa delle avarie di Fukushima I e di Fukushima II ha indotto le autorità ad evacuare la popolazione nel raggio di 20 chilometri dalle due centrali. Si stima che l’operazione stia interessando più di 300mila persone. Nei casi di sospetta contaminazione, le autorità distribuiranno lo ioduro di potassio, che riduce la probabilità di assorbire lo iodio radioattivo.

Anche oggi ci sono state decine di scosse, una di magnitudo 6 ha interessato anche l’area di Fukushima. A Tokyo l’emergenza è in parte rientrata: i treni dei pendolari hanno ripreso a viaggiare e sono state riattivate due linee ad alta velocità dopo le verifiche di sicurezza sulle tratte.

Secondo i media giapponesi, le vittime del terremoto e dello tsunami sarebbero almeno 1.700, ma questa stima è molto lontana dai calcoli delle autorità che per ora parlano cautamente di 690 decessi. Ci sono poi migliaia di dispersi, alcune stime parlano di oltre diecimila persone, e ci sono circa 215mila sfollati nei centri di soccorso. Un milione e mezzo di case è senza l’acqua e cinque milioni di abitazioni non hanno la corrente elettrica.

Le squadre di intervento attive nel nord del paese contano complessivamente 50mila soccorritori, che stanno lavorando nel cuore della notte per rimuovere i sopravvissuti dalle macerie e portare cibo e acqua a chi è rimasto isolato. L’area colpita dallo tsunami è enorme e non è ancora del tutto chiaro quante siano le città colpite dalle onde anomale. Alcuni centri abitati sono stati completamente distrutti e spazzati via dalla violenza delle onde e ci vorranno giorni prima di avere un bilancio preciso del disastro.

Seguono gli aggiornamenti minuto per minuto della giornata di oggi.

17.55 – Secondo il Japan Times, le abitazioni rimaste senza corrente nel nord del Giappone sono almeno 5 milioni. Le autorità hanno invitato la popolazione a ridurre i loro consumi di energia per evitare altri blackout. La corrente elettrica manca a causa della rottura di alcune infrastrutture e della chiusura per motivi di sicurezza di alcune centrali elettriche.

17.49 – Anche la Nuclear World Association, l’organizzazione che promuove l’utilizzo del nucleare per produrre energia, sta seguendo gli sviluppi sugli impianti di Fukushima, segnalando un documento dello scorso gennaio sulla sicurezza degli impianti nucleari nel caso di terremoti e tsunami.

17.45 – Greenpeace Italia sta seguendo l’avaria di Fukushima I con alcuni aggiornamenti, schierandosi dalla parte di chi è contro il nucleare. Nelle ultime ore ci sono state manifestazioni in Europa contro l’energia nucleare e la pericolosità degli impianti.

17.42 – Reuters ha pubblicato una breve guida, in inglese, per comprendere meglio che cosa si pensa sia successo al reattore dell’impianto nucleare di Fukushima I.

17.25 – Racherl Harvey della BBC ha raggiunto Sendai, una delle città più colpite dal terremoto e dallo tsunami. Racconta che il centro città, lontano dalla costa, non ha riportato molti danni. Il clima è tranquillo, c’è un discreto traffico stradale e la luce non manca, in compenso i negozi sono chiusi. Al di fuori del centro ci sono interi quartieri completamente al buio e code enormi dai benzinai, molti dei quali stanno razionando le scorte: 20 litri al massimo per ogni veicolo.

17.03 – L’Earth Observatory della NASA ha diffuso due immagini satellitari per confrontare l’area di Sendai prima e dopo lo tsunami. L’immagine a sinistra è del 26 febbraio, quella a destra è di oggi. Si nota chiaramente come la costa e parte dell’entroterra siano stati invasi dall’acqua a causa delle grandi ondate che si sono abbattute ieri.

16.31 – L’Agenzia nucleare giapponese ha stabilito che l’incidente di Fukushima I rientra nel livello 4 della scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici (INES) creata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica AIEA. La scala va dal livello 0, non significativo per la sicurezza, al livello 7, incidente molto grave. Livello 4 significa che ci possono essere conseguenze, ma solo a livello locale. Il disastro di Černobyl era di livello 7. (Lo schema qui sotto è tratto dalla voce di Wikipedia sulla scala INES.)

16.07 – Le condizioni della centrale atomica Fukushima I sono preoccupanti, ma gli esperti consultati nelle ultime ore da giornali e agenzie di stampa sembrano concordare su un punto: non si tratta di un incidente con una portata paragonabile a quello di Černobyl del 1986.

16.03 – Kyodo News e l’emittente giapponese NHK hanno dato la notizia di tre persone di un’area residenziale poco distante da Fukushima I che sarebbero state esposte a consistenti livelli di radiazioni.

16.01 – I quattro operai rimasti feriti nell’esplosione di oggi alla centrale atomica Fukushima I hanno ferite lievi e non sono in pericolo di vita. Resta da valutare il loro grado di esposizione alle radiazioni.

15.58 – Lo sciame sismico continua, con scosse che in alcuni casi superano magnitudo 6, nel Giappone del nord.

15.52 – A Tokyo la situazione sta lentamente tornando alla normalità, dopo due giorni molto difficili soprattuto sul fronte dei trasporti pubblici. I treni per i pendolari hanno iniziato a funzionare nuovamente dopo le verifiche sulla sicurezza dei sistemi, alleviando così il traffico in città. Anche due linee ad alta velocità sono state ripristinate.

15.35 – Il video qui sotto mostra il prima e il dopo lo tsunami nelle aree di Minamisanriku, Soma, Rikuzentakata e dell’aeroporto di Sendai, la città più vicina all’epicentro del terremoto.

15.29 – Kyodo News riferisce che fino a ora sarebbero state evacuate 300mila persone nell’area di Fukushima. Il piano di evacuazione continua e interesserà altre decine di migliaia di abitanti della zona, perché le autorità giapponesi hanno deciso di estendere il raggio di sicurezza dalle centrali atomiche portandolo da 10 a 20 chilometri. Le operazioni continuano ancora ora, nonostante in Giappone sia ormai buio (lì sono le 23.29).


15.12 – Oltre a Person Finder, uno strumento per semplificare la segnalazione e il ritrovamento dei dispersi del terremoto e dello tsunami, Google ha attivato una pagina per raccogliere le principali informazioni sugli aiuti alla popolazione in Giappone.

15.04 – MapLarge.com ha raccolto in una mappa i principali terremoti registrati nelle ultime ore nell’area del Giappone settentrionale.

14.59 – Terremoto e tsunami hanno compromesso numerose infrastrutture. Oltre alle strade e ai sistemi di comunicazione, le avarie e i malfunzionamenti interessano anche gli acquedotti e gli elettrodotti. Si stima che al momento 1,4 milioni di abitazioni siano senza acqua e che le case senza corrente elettrica siano tre milioni.

14.51 – Il NOAA Center for Tsunami Research ha realizzato una simulazione al computer per illustrare le modalità di propagazione dello tsunami originatosi ieri al largo delle coste del Giappone settentrionale. Il sistema utilizzato dal Centro ha consentito di prevedere con un buon grado di approssimazione la velocità delle onde anomale, la loro altezza e i tempi medi di arrivo sulle coste dei paesi che si affacciano sul Pacifico.

14.43 – Le attività di soccorso hanno consentito di mettere in salvo fino a ora tremila persone, dice il governo giapponese. Il paese ha messo in campo migliaia di squadre e in tutto i soccorritori sono quasi 50mila.

14.30 – Una violenta scossa di terremoto, magnitudo 6, ha colpito una decina di minuti fa l’area di Fukushima, dove si trovano le centrali nucleari danneggiate dal sisma di ieri. In Giappone sono le dieci di sera passate.

14.27 – Le cifre ufficiali sul numero delle vittime sono ancora molto distanti dalle stime dei media giapponesi. Si contano 574 morti, 586 dispersi e 1.105 feriti.

14.21 – I tentativi per ridurre la pressione nel reattore di Fukushima I sembra abbiano funzionato. I tecnici stanno ora utilizzando acqua marina e acido borico per renderlo stabile.

14.07 – L’AIEA, l’agenzia per il controllo del nucleare dell’ONU, dice che le autorità giapponesi iniziano ad attrezzarsi per distribuire lo iodio alla popolazione nell’area di Fukushima. Lo ioduro di potassio diminuisce la probabilità che il nostro organismo assorba lo iodio radioattivo, uno dei frammenti di fissione fuoriuscito dall’impianto di Fukushima I (trovate una spiegazione su quanto avvenuto alla centrale nucleare nell’aggiornamento delle 13.20).

14.03 – La nuova galleria fotografica del Post sul terremoto e lo tsunami in Giappone.

14.01 – Fuji TV parla di almeno diecimila dispersi nella città di Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi. Il dato non è naturalmente ufficiale.

13.57 – Reuters riporta testualmente le parole di Edano sullo stato di Fukushima I:

Il reattore nucleare è avvolto in un contenitore di acciaio, che a sua volta è avvolto in una struttura di cemento. La parte in cemento è crollata. Abbiamo appreso che il contenitore interno del reattore non è esploso. Abbiamo avuto conferme che il contenitore del reattore non è stato danneggiato. L’esplosione non è avvenuta all’interno del contenitore del reattore. Per questo motivo non c’è stata una particolare perdita di materiale radioattivo.

13.48 – Dopo Toyota, anche Honda e Nissan hanno deciso di fermare la produzione nei loro stabilimenti. Due impianti della Nissan hanno subito danni a causa del terremoto.

13.35 – Dalle dichiarazioni di Yukio Edano, sottosegretario e portavoce del governo, sembra ormai chiaro che l’esplosione di oggi a Fukushima I abbia interessato l’edificio in cui è collocato uno dei reattori della centrale. Il reattore sarebbe comunque integro.


13.20 Paddy Regan, docente di fisica nucleare presso l’Università del Surrey (Regno Unito), spiega al Guardian che cosa ha capito fino a ora del malfunzionamento degli impianti di Fukushima.

Sembra che le pompe di raffreddamento non abbiano funzionato da subito. Si spengono automaticamente quando il reattore si spegne, ma c’è poi un sistema di emergenza che usa un generatore di corrente, che però in questo caso sembra non abbia funzionato.

Questo causa l’impossibilità di estrarre il calore dal reattore, che quindi deve raffreddarsi in modo naturale. Se il reattore si è scaldato troppo, significa che teoricamente il “combustibile” nucleare può fondersi, ma non sembra che questo sia accaduto su larga scala nel caso specifico.

Per ridurre la pressione, devi quindi rilasciare un po’ di vapore all’esterno. In quel vapore ci saranno piccole quantità, misurabili, di azoto radioattivo: azoto 16, prodotto quando i neutroni si uniscono all’acqua. Questo rimane radioattivo per circa cinque secondi, e poi decade diventando normale ossigeno.

Ma se una delle barre che contiene il “combustibile” nucleare rimane danneggiata, può avvenire il rilascio di altri radioisotopi chiamati frammenti di fissione (isotopi radioattivi di cesio e di iodio). Misurando la quantità di questi elementi puoi sapere quanto le barre sono rimaste danneggiate.

Regan conclude spiegando che servono ancora informazioni più chiare per capire se vi siano seri danni all’impianto di Fukushima I. Dalle notizie fino a ora diffuse, il problema non sembra interessare direttamente il reattore, e se così fosse sarebbe una notizia molto buona.

Questo video amatoriale è stato girato durante la forte scossa
di terremoto di ieri ed è già stato visto 6,5 milioni di volte su YouTube

13.06 – L’impianto di Fukushima I, spiegano gli esperti, è degli anni Settanta e da tempo ci si chiedeva se potesse offrire sufficienti livelli di sicurezza nel caso di forti terremoti. Durante la scorsa estate l’impianto ebbe qualche problema, ma anche in quell’occasione i responsabili della centrale e le autorità giapponesi fornirono poche informazioni sull’effettivo stato dello stabilimento.

13.01 – Un portavoce del governo ha diffuso qualche informazione incoraggiante su Fukushima I: l’esplosione di oggi non ha compromesso l’integrità della struttura che ospita uno dei reattori della centrale. I livelli di radiazioni sono progressivamente diminuiti dopo l’esplosione.

12.49 – Naoto Kan: la sicurezza della popolazione nei pressi degli impianti nucleari di Fukushima rimane la nostra priorità.

12.45 – Le autorità giapponesi dicono che non dovrebbero verificarsi altre fughe di materiale radioattivo da Fukushima, ma le informazioni sullo stato degli impianti continuano a essere parziali e frammentarie. Naoto Kan, il primo ministro, ha invitato la popolazione a mantenere la calma, ricordando che il Giappone non aveva mai vissuto prima un disastro di queste proporzioni.

I vagoni della JR Jorban Line dopo essere stati spazzati via dallo tsunami nei pressi di Shinchi, nella prefettura di Fukushima. (Kyodo via AP Images)

12.37 – Il New York Times ha preparato una mappa interattiva delle aree del Giappone del nord maggiormente colpite dal terremoto e dalle ondate dello tsunami.

12.22 – Il Guardian propone una ricognizione di alcune aree del Pacifico interessate dall’allarme tsunami. A Papua Nuova Guinea, l’ospedale di Wewak ha subito seri danni a causa di un’onda anomala che lo ha parzialmente allagato, alcuni pazienti sono stati spostati per ragioni di sicurezza. Nelle Isole Salomone si sono registrati danni nella provincia di Isabel, dove l’acqua si è spinta fino a 50 metri nell’entroterra. A Tonga non ci sono state ondate, mentre a Samoa le ondate sono state inferiori al metro di altezza.


12.13 – Non è ancora del tutto chiaro cosa abbia causato le avarie nelle centrali Fukushima I e Fukushima II. Semplificando un poco, BBC prova a dare una spiegazione:

Le centrali sono progettate per spegnersi automaticamente, cosa che principalmente ferma la fissione nucleare, ma rimane comunque del calore residuo molto intenso all’interno del sistema. I generatori di emergenza dovrebbero dare energia a sufficienza per attivare i meccanismi di raffreddamento per dissipare il calore, ma se falliscono, come sembra sia accaduto in questo caso, la temperatura continua ad aumentare. Se non viene fermato, il reattore continua a lavorare e rischia di fondersi o causare perdite radioattive.

12.10 – Kyodo News ha aumentato la stima, non ufficiale, delle vittime causate dal terremoto e dallo tsunami: 1700 (prima si parlava di 1300 morti).

11.55 – Sui social network e attraverso i siti di informazione, molti giapponesi lamentano le scarse informazioni fornite dalle autorità sulle effettive condizioni degli impianti nucleari colpiti maggiormente dal terremoto. In passato, spiega un osservatore alla BBC, le autorità giapponesi non hanno fornito informazioni chiare su incidenti di minore portata, e questo contribuisce ad accrescere il livello di diffidenza verso le dichiarazioni ufficiali sull’emergenza.

11.40 – NHK, una delle principali emittenti televisive giapponesi, ha confermato che nella città costiera di Rikuzentakata sarebbero stati trovati 300 / 400 morti.

11.25 – Le autorità hanno deciso di aumentare l’area di evacuazione da 10 chilometri a 20 chilometri dalle due centrali nucleari Fukushima I e II.

11.12 – Walt Patterson è membro della Chatham House, una organizzazione britannica che si occupa di politica e affari internazionali. Alla BBC l’esperto ha spiegato che quello che sta succedendo a Fukushima ricorda per certi aspetti il disastro di Černobyl, anche se su scala diversa. La perdita di materiale radioattivo non dovrebbe comportare un pericolo immediato per la popolazione, spiega Patterson, ma bisogna capire la natura della grande fumata bianca seguita all’esplosione. Questa potrebbe aver diffuso nell’aria materiale radioattivo su un’ampia area.

10.51 – Le ultime stime delle autorità parlano di 413 morti, 784 dispersi e almeno 1.128 feriti. Secondo i media giapponesi, le vittime potrebbero essere 1.300. Circa 215mila persone nell’area settentrionale e orientale del Giappone sono rimaste senza una abitazione sicura.

10.44 – Questa animazione, tratta da Wikipedia, spiega in maniera schematica come funziona una centrale nucleare come quella di Fukushima. La voce dell’enciclopedia contiene informazioni aggiuntive. (aggiornato alle 11.21)

10.34 – L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) dell’ONU ha chiesto con urgenza al governo giapponese di dare informazioni più precise sulla situazione delle centrali nucleari nel paese, con particolare attenzione per gli impianti in avaria di Fukushima.

10.27 – Il livello di radiazioni presso Fukushima I è particolarmente alto, spiega la televisione giapponese NHK. A quei livelli, in un’ora si ricevono le radiazioni cui si è solitamente soggetti in un anno.

10.21 – Le autorità hanno deciso di estendere l’area di evacuazione anche per Fukushima II. Chi si trova entro il raggio di dieci chilometri dalla centrale nucleare deve abbandonare l’area il più rapidamente possibile. Lo stesso provvedimento era stato assunto per l’area intorno a Fukushima I. I due impianti stanno emettendo radiazioni fuori dagli standard di sicurezza.

10.15 – Nell’area di Fukushima ci sono due centrali nucleari: Fukushima Daiichi (Fukushima I) e Fukushima Daini (Fukushima II). Entrambi gli impianti hanno avuto seri problemi tecnici e rientrano nello stato di emergenza nucleare dichiarato dalle autorità giapponesi. Fukushima I è l’impianto dove si è registrata la forte esplosione di oggi.

10.12 – Il terremoto e lo tsunami hanno causato seri problemi in alcuni impianti nucleari del Giappone. Le centrali sono dotate di sistemi di sicurezza studiati apposta per arrestare il funzionamento dei reattori nel caso di una forte scossa di terremoto. Tuttavia, problemi secondari alle infrastrutture e cedimenti possono mettere ugualmente in pericolo gli impianti. Nell’impianto di Onagawa, per esempio, ieri si è sviluppato un grande incendio nell’edificio che ospita le turbine che vengono azionate dal vapore per produrre energia elettrica. L’incendio non ha invece interessato i reattori, che scaldano l’acqua per produrre vapore, che si trovano in un altro edificio.


10.08 – Il sottosegretario Yukio Edano del governo giapponese ha tenuto una breve conferenza stampa sull’emergenza nucleare, dicendo di non poter ancora confermare che l’esplosione a Fukushima I abbia interessato uno dei reattori. Le cause dell’incidente non sono ancora chiare.

10.04 – Nick Ravenscroft è un corrispondente della BBC e pochi minuti fa era in viaggio verso Fukushima, ma già a una sessantina di chilometri dall’arrivo è stata fermato dalla polizia. Gli agenti gli hanno spiegato che era troppo pericoloso proseguire oltre. Il corrispondente dice che ci sono lunghe file di auto che stanno abbandonando l’area della prefettura dove si trovano le centrali nucleari.

Aggiornamento delle 10.00
L’esplosione alla centrale nucleare Fukushima Daiichi è stata confermata dalle autorità della prefettura di Fukushima. Nell’incidente sono rimasti feriti quattro operai che stavano lavorando all’interno dell’impianto. La televisione giapponese NHK ha mostrato alcune immagini di com’era la centrale prima e dopo l’esplosione. Dal confronto si vede come parte del rivestimento di uno dei quattro edifici dell’impianto che ospitano i reattori sia stato spazzato via dall’onda d’urto.

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A oltre 24 ore di distanza dalla scossa di terremoto di magnitudo 8,8, continuano ad arrivare notizie allarmanti dal Giappone settentrionale. Secondo l’emittente televisiva NHK, il numero dei morti causati dal sisma e dallo tsunami che si è abbattuto contro le coste è arrivato a mille, ma ci vorranno ancora giorni prima di averne una stima precisa.

L’attenzione delle autorità è concentrata sull’organizzazione dei soccorsi e sull’emergenza nucleare causata dal malfunzionamento dell’impianto di Fukushima-Daiichi. La centrale è a Okuma, una città vicina alla costa che si trova a 250 chilometri di distanza da Tokyo. Il sistema di raffreddamento del reattore non funziona correttamente e questo ha portato a un aumento anomalo della pressione, che rischia di compromettere seriamente l’impianto. I tecnici sono al lavoro da ieri per cercare di ridurre la pressione, evitando il peggio.

L’agenzia di stampa AFP e la televisione giapponese NHK hanno dato la notizia di una violenta esplosione avvenuta verso le nove del mattino (ora italiana) nei pressi della centrale nucleare. Dall’impianto si è poi alzata una densa nube bianca, forse di vapore, ma non sono ancora note le cause del nuovo incidente. Associated Press ha confermato la formazione della nube ma, citando le autorità locali, dice che non è ancora del tutto chiaro se la sua formazione sia stata causata da una esplosione.

Per ragioni di sicurezza, da ieri è in atto un piano di evacuazione generale di tutti gli abitanti che si trovano entro un raggio di 10 chilometri dalla centrale nucleare. L’evacuazione dovrebbe interessare complessivamente 80mila persone. Secondo le autorità, al di fuori dei 10 chilometri di distanza dal reattore non dovrebbero esserci pericoli nel caso di perdite radioattive. Il livello di radioattività nella zona è aumentato di venti volte nelle ultime ore, riferiscono i media giapponesi.

Intanto nel resto delle aree colpite si stanno organizzando i soccorsi alla popolazione. Le squadre messe insieme contano complessivamente 50mila persone, che dovranno occuparsi dei tanti rimasti intrappolati nelle loro case in seguito alle inondazioni dello tsunami e di chi è rimasto sotto le macerie a causa dei crolli. L’allarme tsunami è stato abbassato in buona parte del Giappone nordorientale, ma le autorità ricordano che potrebbero esserci ancora onde anomale.