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  • Venerdì 11 marzo 2011

Lo tsunami in Giappone, dopo dodici ore

Il terremoto di magnitudo 8,8 ha causato alte ondate in tutta l’area del Pacifico: ci sono centinaia di morti e un’emergenza nucleare

di Emanuele Menietti

Aggiornamento 22.00: la polizia giapponese ha portato il numero dei morti a 184, 722 feriti e 530 persone disperse.

Ricapitoliamo. Oggi alle 14.46, le 6.46 del mattino in Italia, una forte scossa di terremoto si è sviluppata al largo delle coste della regione di Tohoku, nel Giappone settentrionale e ha raggiunto magnitudo 8,8 interessando principalmente le città di Sendai e Tokyo, che si trova a circa 370 chilometri dall’epicentro. La scossa ha generato uno tsunami che ha colpito le coste nordorientali del Giappone distruggendo centri abitati e infrastrutture e causando la morte di centinaia di persone.

Nei pressi dell’aeroporto di Sendai, una delle zone maggiormente colpite, si sono registrate onde anomale alte fino a dieci metri, che hanno poi percorso l’entroterra travolgendo qualsiasi cosa sul loro percorso. Le stime ufficiali parlano per ora di almeno 133 vittime e di 531 dispersi, ma si tratta di numeri provvisori destinati probabilmente ad aumentare, considerata l’ampia area colpita dallo tsunami. Nella sola zona costiera di Sendai si stima che ci siano almeno 300 morti e non si hanno ancora notizie di migliaia di altri dispersi, non ancora contati negli elenchi ufficiali dei soccorritori.

Nonostante la grande paura, la situazione a Tokyo è sostanzialmente tranquilla. La città è paralizzata a causa del blocco del servizio dei trasporti pubblici, che non consente ai pendolari di tornare nelle aree residenziali e il traffico è molto intenso in buona parte della città. Tra le infrastrutture lesionate non ci sono solamente strade e ferrovie, ma anche impianti delicati come quelli atomici. Per tutta la giornata la centrale nucleare di Fukushima ha avuto seri problemi a causa di una avaria nel sistema di raffreddamento del reattore. La situazione sta tornando alla normalità, ma i tecnici hanno dovuto ridurre la pressione nell’impianto e ci potrebbero quindi essere perdite radioattive. Per precauzione diverse migliaia di persone, che vivono nei pressi della centrale, sono state evacuate.

Le proporzioni della distruzione portate dallo tsunami in Giappone sono enormi. Le immagini mostrano cumuli di detriti, auto accatastate dalla violenza delle ondate, case e capannoni distrutti o trasportati per centinaia di metri nell’entroterra. Il governo ha subito attivato una unità di crisi per affrontare le prime emergenze, mentre l’ONU ha dato la propria disponibilità per dare soccorso alla popolazione.

Lo tsunami si è intanto propagato nel Pacifico facendo scattare l’allarme in buona parte dei paesi che si affacciano sull’Oceano. Le onde hanno raggiunto a metà pomeriggio le isole delle Hawaii, senza causare troppi danni, ma arrivando comunque ad avere un’altezza intorno ai due metri. L’intera costa occidentale degli Stati Uniti ha dichiarato lo stato d’allarme e in Oregon e California sono state evacuate le aree costiere maggiormente esposte. Lo tsunami ha comunque dissipato buona parte dell’energia lungo il proprio spostamento verso est, diventando progressivamente meno pericoloso.

Seguono gli aggiornamenti minuto per minuto della giornata di oggi.

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18.01 – Le ultime stime parlano di 133 vittime e di 531 dispersi nelle zone del Giappone colpite dal terremoto e dalle onde dello tsunami.

17.50 – Nelle ultime ore il Giappone ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà da parte della comunità internazionale e molti Stati hanno offerto il loro aiuto per affrontare le prime emergenze e dare soccorso alla popolazione. Le autorità cinesi hanno confermato di voler inviare aiuti.

17.35 – Lo sciame sismico in Giappone non accenna ancora ad arrestarsi. Nelle ultime ore ci sono state nuove violente scosse, con magnitudo superiore a 6.

17.23 – Ocean Beach, vicino a San Francisco, vedrà arrivare a breve le prime onde dello tsunami e c’è chi ha deciso di puntare contro la spiaggia una webcam. Lo streaming è qui.

17.13 – A Tokyo la situazione è relativamente calma, nonostante la città sia paralizzata da ore. Per ragioni di sicurezza i treni dei pendolari non viaggiano – stanno controllando l’integrità dei binari – così centinaia di migliaia di lavoratori non possono tornare a casa. Il sistema dei trasporti è in difficoltà e il traffico è molto intenso. BBC riferisce che molti impiegati si sono rassegnati all’idea di dormire nei loro uffici.

17.01 – Notizie poco incoraggianti arrivano ancora da Fukushima. Sembra che una diga sia lesionata, questo ha fatto sì che diverse ondate abbiano invaso diversi centri abitati e stiano mettendo in pericolo la centrale nucleare che aveva già seri problemi tecnici.

16.56 – Le prime ondate hanno raggiunto l’Oregon e la California. In Oregon sono previsti fronti ondosi alti fino a due metri.

16.31 – Le cose migliorano alla centrale nucleare di Fukushima. Il sistema di raffreddamento del reattore dovrebbe tornare in funzione a breve, evitando altri pericoli per la popolazione. Diverse migliaia di persone sono state evacuate per precauzione.

16.19 – Del Norte è la contea più a nord sulla costa della California e le autorità hanno deciso di evacuare parte delle aree residenziali per ragioni di sicurezza in vista dell’arrivo dello tsunami. Anche nella contea di San Mateo, a sud di San Francisco, le autorità stanno evacuando parte della popolazione.

16.08 – Sulle Hawaii si sono abbattute diverse ondate alte tra uno e due metri, ma senza provocare gravi danni. Le autorità statunitensi dicono che è però ancora presto per dichiarare finita l’emergenza.

15.50 – Lungo la costa di Sendai si è sviluppato un grande incendio, riferisce la televisione giapponese. Nella prefettura di Miyagi non si hanno ancora notizie di un treno, che risulta disperso. L’aeroporto internazionale di Tokyo ha riaperto, ma funziona a intermittenza.

15.09 – Le stime ufficiali delle autorità parlano di 88 morti e 349 dispersi. Nel calcolo non ci sono le centinaia di vittime di Sendai.

14.50 – A Sendai le autorità confermano una forte esplosione in un impianto petrolchimico.

14.35 – In una spiaggia nei pressi di Sendai sono state trovate tra le 200 e le 300 vittime, dice l’agenzia di stampa Jiji Press.

14.25 – L’onda è arrivata alle Hawaii.

14.12 – Tra pochi minuti lo tsunami dovrebbe colpire le coste delle Hawaii.

14.04 – Se allo stabilimento nucleare di Onagawa la situazione sembra essere tornata sotto controllo, a Fukushima non si riesce ancora a far funzionare il sistema di raffreddamento della centrale. Il governo ha deciso l’evacuazione di quasi tremila persone tra i residenti della zona.

13.48 – La polizia giapponese ha fornito una nuova stima delle vittime: 60 morti, 56 dispersi.

13.35 – Intanto fortunatamente le autorità giapponesi hanno detto di essere riuscite a spegnere l’incendio nella centrale nucleare di Onagawa.

13.05 – Il numero delle vittime fino a ora accertato è di 40 persone, i dispersi sono 39, riferisce AP.

12.55 – Nell’area di Iwate si stima che trecento edifici siano stati distrutti dal terremoto.

12.47 – Iniziano a circolare notizie preoccupanti su un battello che trasportava un centinaio di persone che sarebbe stato colpito da una delle ondate dello tsunami.

12.35 – In Indonesia, intanto, gli abitanti lungo la costa si preparano per l’arrivo dello tsunami. Sull’isola di Sulawesi il traffico è molto intenso, con decine di migliaia di persone determinate ad abbandonare l’area costiera per evitare l’inondazione.

12.33 – La centrale nucleare che sta dando problemi è quella di Fukushima. Il sistema di raffreddamento del reattore non sta funzionando come dovrebbe, ma gli esperti rassicurano che per il momento la centrale non è in pericolo.

12.22 – Le autorità giapponesi hanno dichiarato una “emergenza nucleare” per un reattore di una centrale che non si sta raffreddando come previsto.


12.12 – Oltre al terremoto di magnitudo 8,8, oggi i sismografi hanno registrato altre 40 forti scosse in Giappone.

11.57 – Secondo gli esperti del Pacific Tsunami Warning Center, le onde contro le coste delle Hawaii potrebbero raggiungere i due metri di altezza. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti si stima un’altezza intorno al metro, mentre in Sudamerica tra mezzo metro e un metro.
https://www.youtube.com/watch?v=9Dtj3AZjpPM
11.47 – Associated Press ha portato la stima delle vittime a 32.

11.45 – Lo tsunami dovrebbe raggiungere le coste del Cile nel tardo pomeriggio, intorno alle cinque.

11.44 – Sendai è la città più vicina all’epicentro del terremoto, ci abitano un milione di persone ed è la città principale della prefettura di Miyagi. La zona è principalmente rurale e, fatta eccezione per Sendai, le città della regione sono di piccole dimensioni.

11.30 – La galleria fotografica del Post dello tsunami.

11.17 – Ora Associated Press parla di 29 morti.

11.05 – Le autorità statunitensi hanno confermato un allarme tsunami per tutta la costa occidentale.

11.03 – Onagawa è il sito di una delle centrali nucleari del Giappone e, secondo Kyodo News, in uno degli edifici dell’impianto si sarebbe sviluppato un incendio a causa del terremoto.
https://www.youtube.com/watch?v=XRI9t72U4Wk
11.01 – AFP ora parla di 26 vittime in Giappone.

10.55 – Google ha messo a disposizione il suo Person Finder per semplificare il ritrovamento dei dispersi nelle aree colpite dal terremoto e dallo tsunami in Giappone, spiegano su Webnews.

Google Person Finder è una sorta di bacheca sulla quale cercare persone conosciute o fornire informazioni su persone di cui si ha notizia. È possibile altresì fornire informazioni su se stessi, assicurando così amici e famigliari mentre il disastro occupa le linee telefoniche e mette in difficoltà gli impianti elettrici. Nei luoghi dello tsunami può essere uno strumento fondamentale ed in pochissime ore sono già centinaia le segnalazioni portate sulla bacheca del Person Finder.

«Sono in salvo, ma essendo sul treno per Shinagawa non posso muovermi». «Sto bene». «Io, mia moglie e mia figlia stiamo bene». Messaggi di conforto e messaggi di ricerca, il tutto nella concitazione di attimi che i filmati provenienti dal Giappone stanno testimoniando in tutto il mondo.

10.43 – Il Guardian ha raccolto alcune testimonianze da Tokyo: manca la luce in molti quartieri, ma la vita continua normalmente con i negozi e i locali aperti. Superato lo spavento della forte scossa, la popolazione sta reagendo bene e non si hanno notizie di grandi danni agli edifici, costruiti per resistere ai numerosi terremoti che ogni anno colpiscono la zona. Il problema principale resta la sospensione dei trasporti pubblici, che potrebbe complicare il ritorno a casa dei pendolari.

10.24 – Il West Coast and Alaska Tsunami Warning Center ha preparato una mappa per illustrare il tempo che impiega lo tsunami per propagarsi nel Pacifico. Man mano che si allontana dall’epicentro del terremoto, la sua forza si attenua.


10.17 Flavio Parisi vive in Giappone dal 2004, ha un blog, e così racconta com’è stata la forte scossa di terremoto a Tokyo.

All’inizio penso che la vibrazione sia una chiamata sul cellulare, ma guardandolo, non è illuminato.

Poi comincia a ondeggiare tutto, e ho capito. Mi precipito fuori mentre dietro me cadono libri, suppellettili, e io per strada scalzo, nella fretta, senza scarpe. Tutto il quartiere è per strada, il terremoto acquista potenza, io mi sento il cuore impazzire, mi manca il fiato, si sentono rumori di roba che cade, ma la cosa più terrificante è che la terra ondeggia e si muove senza controllo sotto i miei calzini. Non riesco a reggermi in piedi e non so se è per la scossa o per la paura.

Poi smette. Chiacchiero con i dirimpettai che mi confermano che è stato forte, sette o forse otto gradi.

Nel quartiere in qualche palazzo è scattato l’allarme antincendio, perchè poi quello è il pericolo principale. Tutti gli impiegati di un ufficio sono fuori in strada, in giacca cravatta e elmetto di emergenza. Alcuni pezzi di muro si sono sbriciolati. […]

Il cielo da sereno che era si è fatto torvo, tutto risuona di sirene, elicotteri, allarmi.

Poi un annuncio con gli altoparlanti avverte che il peggio dovrebbe essere passato, tranquillizzatevi.

10.07 – La stima ufficiale delle vittime è di cinque morti, ma secondo alcuni media giapponesi ripresi da AFP, sarebbero stati accertati fino a ora 19 decessi riconducibili al terremoto.

10.01 – Lo tsunami, dice il Pacific Tsunami Warning Center, dovrebbe colpire le Hawaii tra quattro / cinque ore.

9.57 – Le stime sul numero delle vittime fino a ora accertate sono molto contrastanti. Sembrava che le autorità avessero confermato otto morti a causa del terremoto, ma le ultime stime parlano di cinque decessi fino a ora registrati. Le notizie sono ancora frammentarie.

9.54 – Le autorità delle Filippine hanno chiesto agli abitanti lungo le coste di raggiungere le aree interne del paese per ragioni di sicurezza. Le Filippine sono nella lista degli oltre 50 paesi dell’area del Pacifico che dovrebbero essere colpiti dallo tsunami nelle prossime ore.

9.51 – BBC parla di una vittima a Tokyo a causa del terremoto.

9.46 – Un terremoto così forte, magnitudo 8,9, non colpiva il Giappone da 140 anni.

9.40 – Le autorità hanno aggiornato la stima delle vittime. Per ora si parla di otto morti dovuti al terremoto e allo tsunami, ma è una stima provvisoria.

9.37 – L’ONU ha dato la propria disponibilità per aiutare il Giappone nelle operazioni di recupero e soccorso. Trenta gruppi di soccorso della comunità internazionale sono già stati allertati.

9.35 – Agenzie di stampa ed emittenti televisive iniziano a raccogliere le testimonianze da Tokyo della popolazione e tutte concordano sulla violenza del terremoto «mai sperimentata prima».

9.29 – Anche a Honolulu, Hawaii, si organizzano per evacuare le aree costiere.

9.26 – Nella Russia orientale sono iniziate le operazioni di evacuazione di circa 11mila persone per ragioni di sicurezza in vista dell’arrivo dello tsunami. L’evacuazione interessa le Isole Curili e l’isola Sachalin.

9.18 – Il governo ha allertato le squadre di soccorso, 900 persone in tutto.

9.14 – Si stima che almeno quattro milioni di persone nell’area di Tokyo siano rimaste senza corrente elettrica. Nella città ci sono circa 15 grandi incendi.


9.10 – Al momento si hanno notizie di due persone morte. Un decesso si è verificato a Sendai, città costiera dove si sono registrate le ondate più alte dello tsunami.

8.55 – Naoto Kan, primo ministro: «Abbiamo approntato un gruppo di emergenza. Le centrali nucleari sono in sicurezza, non ci sono notizie di perdite radioattive. Chiediamo alla popolazione di non farsi prendere dal panico e seguire le informazioni sui media.»
https://www.youtube.com/watch?v=WXQPg6K9hRU
8.42 – Nella città di Sendai, lo tsunami avrebbe portato ondate alte fino a dieci metri, riferisce Reuters.

8.40 – Le autorità giapponesi hanno per ora confermato un solo decesso causato dal terremoto. Il governo ha messo insieme un gruppo di lavoro per affrontare l’emergenza. Il primo ministro, Naoto Kan, parlerà al termine di un consiglio dei ministri straordinario.

8.33 – Secondo il Pacific Tsunami Warning Center, l’allarme tsunami interessa buona parte del Pacifico:

A TSUNAMI WARNING IS IN EFFECT FOR
JAPAN / RUSSIA / MARCUS IS. / N. MARIANAS / GUAM / WAKE IS. /
TAIWAN / YAP / PHILIPPINES / MARSHALL IS. / BELAU / MIDWAY IS. /
POHNPEI / CHUUK / KOSRAE / INDONESIA / PAPUA NEW GUINEA /
NAURU / JOHNSTON IS. / SOLOMON IS. / KIRIBATI / HOWLAND-BAKER /
HAWAII / TUVALU / PALMYRA IS. / VANUATU / TOKELAU / JARVIS IS. /
WALLIS-FUTUNA / SAMOA / AMERICAN SAMOA / COOK ISLANDS / NIUE /
AUSTRALIA / FIJI / NEW CALEDONIA / TONGA / MEXICO /
KERMADEC IS / FR. POLYNESIA / NEW ZEALAND / PITCAIRN /
GUATEMALA / EL SALVADOR / COSTA RICA / NICARAGUA / ANTARCTICA /
PANAMA / HONDURAS / CHILE / ECUADOR / COLOMBIA / PERU

8.27 – Iniziano a circolare anche le immagini di una raffineria in fiamme. Alcune centrali nucleari nel paese sono ferme per ragioni di sicurezza. In presenza di forti scosse sismiche, le centrali si fermano automaticamente. Ci sono notizie contrastanti sulla centrale vicino Tokyo, sembra sia ancora attiva.

8.20 – Per ragioni di sicurezza, tutto il sistema dei trasporti pubblici nell’area di Tokyo è stato fermato.

8.09 – La stima sulla magnitudo del terremoto è stata nuovamente aggiornata: 8,9.

8.07 – La televisione giapponese NHK ha mostrato le immagini dell’impressionante ondata che ha invaso l’entroterra a nord-est del paese, nella prefettura di Miyagi.

8.04 – Il parcheggio di Disneyland a Tokyo è stato già invaso dall’acqua dello tsunami. Il parco a tema si trova nell’area orientale della città.


8.02 – Al momento ci sono notizie di numerosi feriti, ma è ancora difficile fare una stima delle possibili vittime del terremoto. Gli edifici in Giappone sono costruiti per resistere alle forti scosse che ogni anno interessano buona parte del paese, ma ci sono notizie di edifici crollati anche nella periferia di Tokyo. La televisione giapponese ha mostrato le immagini di un edificio in fiamme nell’area di Odaiba, poco distante dalla capitale.

8.01 – La scossa è stata talmente intensa da essere avvertita anche a Pechino.

8.00 – Anche l’isola di Taiwan ha diffuso un allarme tsunami.

7.54 – La scossa è stata molto forte: dal 1906 a oggi si sono registrati solamente altri cinque terremoti con magnitudo superiore a quella di oggi in Giappone, spiega Associated Press.

7.43 – Una prima ondata ha colpito parte della costa settentrionale. Alta circa 50 cm, l’onda ha invaso l’area costiera della città di Onahama nella prefettura di Fukushima. La televisione giapponese ha mostrato le immagini di alcune decine di auto sommerse dall’acqua, che si è poi lentamente ritirata.
https://www.youtube.com/watch?v=pcaFBlH8tjM
7.34 – La stima delle autorità statunitensi sull’intensità del terremoto che ha colpito il nord del Giappone è stata da poco aggiornata, portandola da 7.9 a 8.8, una potenza paragonabile a oltre 5,6 miliardi di tonnellate di TNT, stando alla scala Richter.

Un terremoto di magnitudo tra 7.9 ha colpito il nord del Giappone prima delle 7 ora italiana facendo tremare i palazzi di molte città, compresa Tokyo. Le autorità hanno diffuso un allarme tsunami che si teme possa colpire la costa nordorientale del paese con onde tra i tre e i sei metri. Allarmi minori riguardano anche le isole del Pacifico fino alle Hawaii. Ma le notizie sono ancora molto confuse e in evoluzione.

L’epicentro del terremoto sarebbe stato a una profondità di 10 chilometri al largo della costa di Sanriku, una zona molto sismica già colpita da altri forti terremoti in passato. Nell’area si era registrato un altro forte terremoto mercoledì scorso, con una scossa di magnitudo 7.2.