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  • Lunedì 7 marzo 2011

La guerra civile in Libia

Continua l'avanzata verso est dell'esercito centrale, che sta riconquistando terreno sui ribelli

L’esercito di Gheddafi continua ad avanzare verso est cercando di riprendere il controllo delle città conquistate dai ribelli e respingerne il cammino verso la capitale. Oggi ci sono stati nuovi scontri a Jawad, Ras Lanuf e Zawiyah. Anche Misurata ha subito un nuovo attacco dell’esercito e si parla di almeno diciotto morti.

Negli ultimi giorni le forze fedeli a Gheddafi sono riuscite a sferrare una durissima controffensiva che sta mettendo a dura prova la resistenza della popolazione nelle regioni orientali del paese. L’esercito dei ribelli è costituito prevalentemente da comuni cittadini che nella maggior parte dei casi hanno scarsissima esperienza militare e che soprattutto hanno a disposizione soltanto artiglieria leggera. L’esercito di Gheddafi invece può ancora contare su alcuni battaglioni altamente preparati e sulla disponibilità dell’artiglieria pesante, compresi carri armati e aerei militari.

Un testimone intervistato da Al Jazeera ha detto che al momento Misurata è ancora sotto il controllo dei ribelli e che i militari di Gheddafi riescono solo a sferrare attacchi di qualche ora all’interno della città ma poi sono costretti a riparare nella loro base alla periferia. Nelle altre città la battaglia è ancora in corso ed è difficile stabilire con certezza chi sia in controllo del potere. Ma in generale l’euforia per una vittoria che sembrava imminente pare essere sfumata.

Alcuni osservatori fanno notare che le forze di Gheddafi potrebbero avere deliberatamente deciso di ritirarsi in parte a Sirte, la città che blocca l’accesso a Tripoli da est, per attendere lì l’arrivo dell’esercito malmesso e inesperto dei ribelli e lasciare le città sotto il loro controllo esposte a una violenta e rapida controffensiva. «La gente dice che tutti i giovani si sono arruolati nell’esercito», ha detto il corrispondente di Al Jazeera da Bengasi «nessuno è rimasto a difendere la città. Gheddafi non verrà sconfitto così facilmente».

Secondo le Nazioni Unite, oltre duecentomila persone avrebbero già abbandonato la Libia per sfuggire agli scontri delle ultime settimane. Il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, ha detto che «se Gheddafi e il suo regime continueranno ad attaccare sistematicamente la popolazione civile, non posso immaginare che la comunità internazionale e l’Onu rimangano a guardare». Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha confermato che la NATO sta valutando se avallare un intervento militare in Libia. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto a Gheddafi di mettere fine agli «attacchi indiscriminati» e ha avvertito Tripoli che chi viola il diritto internazionale verrà processato.